Mondiali 2018 Russia, Vardy si prepara a suon di Red Bull: ecco la particolare dieta dell'attaccante

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L'attaccante inglese ha dovuto abbandonare lo Snus, il tabacco da masticare con effetto stimolante, ma non ha rinunciato all'energy drink per prepararsi alla Coppa del Mondo. La dieta del centravanti però non si limita alla Red Bull: ecco cosa prevede

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Jamie Vardy è uno dei personaggi più curiosi nel mondo del calcio. La sua rapida ascesa da operaio a calciatore della Premier League ha riempito i giornali di tutta Europa quando, un paio d'anni fa, si è reso protagonista dell'incredibile cavalcata del Leicester di Ranieri verso la conquista del campionato inglese. L'attaccante delle Foxes non è un calciatore come gli altri: trascinato da un'irrefrenabile passione per lo sport, alla vita da atleta preferisce seguire un processo di preparazione ai tornei e alle partite del tutto personale. Nel corso di Euro 2016 infatti, il 31enne centravanti di Sheffield era stato immortalato con una scatola di Snus, un tabacco umido che viene prima essiccato e poi umidificato a vapore per essere utilizzato come stimolante. Il largo uso di questo tabacco tra i calciatori inglesi ha portato poi la Premier League a vietarne l'uso per i pericolosi effetti derivanti dall'abuso e quindi anche Vardy è stato costretto a rinunciarvi. La punta inglese però non è riuscito a fare a meno di tutti gli stimolanti a cui è abituato ed è stato beccato durante il ritiro con la Nazionale a bere una lattina di Red Bull. Nulla di clamoroso ovviamente, tanto che lo stesso attaccante non si è preoccupato di nascondersi dalle telecamere e neanche dal Ct Soutghate: "Lui lo sa e gli sta bene - ha detto Vardy -. Mi vede a colazione ogni mattina e le Red Bull sono ben visibili sul tavolo. Non ci vedo nulla di clamoroso. Non leggo i giornali, ma so che qualcuno ne parlerà. Io però mi concentro solo sul campo. Non posso berne una senza zucchero perché non ha lo stesso sapore".

Con la Nazionale dei Tre Leoni il centravanti del Leicester avrà l'arduo compito di contendere il posto a Harry Kane, un confronto che lo ha visto sconfitto già durante una partita a golf come ha dichiarato scherzosamente lo stesso giocatore accusando il compagno «di essere stato derubato». La bizzarra dieta di Vardy non si ferma però solo alle Red Bull. Il suo processo nutritivo pre-match l'ha infatti svelato un paio di stagioni fa. "La sera prima di ogni gara bevo un bicchiere di Porto perché mi aiuta a rilassarmi e a staccare la spina" aveva detto, ma quest'abitudine tuttavia l'ha abbandonata già da un po' di tempo. Uguale è invece rimasta la seconda parte del suo rituale: una Red Bull appena sveglio, seguito da un'omelette al prosciutto e formaggio con fagioli stufati intorno alle 11.30 e poi da un altro energy drink. Un paio di espressi per ingannare l'attesa e poi via con la terza e ultima lattina di Red Bull a circa un'ora dal fischio d'inizio. Una serie di regole da non impartire nelle scuole calcio, ma che a Vardy i suoi frutti li dà, come dimostrano gli 89 gol e 41 assist messi a segno in carriera con la maglia delle Foxes.