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Mondiali Russia 2018, il piano anti-razzismo della Fifa: gli arbitri seguiranno un protocollo di tre fasi

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In caso di cori razzisti durante le partite dei Mondiali di Russia 2018, gli arbitri avranno direttive ben precise contenute all'interno di un protocollo suddiviso in tre fasi

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Spettacolo, adrenalina, emozioni e… gol. I Mondiali si avvicinano, il countdown sta per scadere e la Russia si prepara ad ospitare uno degli eventi più elettrizzanti del pianeta. Da tenere d’occhio, oltre ai campioni in campo, ci sarà anche il pubblico sulle tribune, che verrà monitorato costantemente per evitare insulti razzisti. La Fifa non vuole lasciare nulla al caso, per questo motivo sta mettendo a punto un piano suddiviso in tre punti che tutti gli arbitri dovranno seguire. Nei giorni scorsi hanno fatto discutere le parole del ct dell’Inghilterra Southgate, che ha sottolineato come la migliore risposta dei giocatori a questi beceri cori sia quello di lasciare il campo. Un comportamento però che rischierebbe di escludere l’intera Nazionale dalla competizione. Per evitare tutto ciò, la FIFA ha preso le sue decisioni, obbligando gli arbitri a seguire una determinata direttiva suddivisa in tre fasi.

Cos'è il processo in tre fasi della Fifa

Nel caso in cui il direttore di gara si accorga di un coro razzista, innanzitutto dovrà richiedere un annuncio teso a far cessare gli insulti. Se persiste, l'arbitro può sospendere la partita e rivolgere un’ulteriore comunicazione al pubblico, paventando la possibilità di una sospensione che rappresenta il terzo step di questo procedimento. Se il coro infatti non cessa nemmeno dopo il secondo annuncio, l’arbitro avrà la possibilità di far cessare immediatamente la partita. Ogni gara dei Mondiali, inoltre, avrà tre osservatori antidiscriminazione sugli spalti, che monitoreranno costantemente il comportamento dei tifosi. Questo sistema è stato testato durante i turni di qualificazione ai Mondiali e in occasione della Confederations Cup. Sul caso è intervenuta anche l'organizzazione anti-discriminazione Kick it Out: "È fondamentale che i giocatori inglesi seguano il protocollo e segnalino ogni abuso che subiscono all'arbitro. La Fifa deve garantire che i funzionari applichino tali regole in modo da evitare che siano i calciatori ad accorgersene. Deve esserci una risposta rapida e robusta, ammende tardive e irrisorie non saranno sufficienti a promuovere un ambiente in cui i giocatori siano protetti da abusi discriminatori".

21^ Coppa del Mondo: le 32 squadre partecipanti, le grandi escluse e gli 8 gironi

Il lungo cammino verso i Mondiali 2018 è iniziato il 12 marzo 2015 e si è concluso il 15 novembre 2017. La fase di qualificazione ha coinvolto ben 208 nazionali, ma solo 32 hanno ottenuto il pass per volare in Russia: 26 squadre attraverso la qualificazione diretta; Svizzera, Croazia, Svezia, Danimarca, Perù e Australia solo dopo aver superato gli spareggi andata e ritorno dei Playoff.

Come da tradizione, anche le qualificazioni a Russia 2018 hanno riservato numerose sorprese tra new entry, ed esclusioni eccellenti. L’eliminazione più clamorosa è senza dubbio quella dell’Italia ad opera della Svezia. Gli Azzurri non fallivano la qualificazione alla fase finale di un Mondiale dal lontano 1958, ma non saranno gli unici big a dover fare da spettatori. Niente Coppa del Mondo per gli Stati Uniti dopo sette partecipazioni consecutive e nazionale a stelle e strisce da rifondare. Flop clamoroso anche per il Cile, vincitore delle ultime due edizioni della Coppa America, e per il Camerun, detentore della Coppa d’Africa. Tra le grandi assenti della vigilia figurano anche l’Olanda, la Grecia, la Turchia, il Ghana e la Costa d’Avorio. Tornano ai Mondiali dopo una lunga astinenza sia il Perù che l’Egitto, assenti rispettivamente da 36 e 28 anni, mentre Islanda e Panama saranno le uniche due nazionali esordienti.

Gli 8 gironi eliminatori dei Mondiali di Russia 2018 sorteggiati al Cremlino l'1 dicembre 2017:

Gruppo A: Russia, Arabia Saudita, Uruguay, Egitto;
Gruppo B: Portogallo, Spagna, Iran, Marocco;
Gruppo C: Francia, Perù, Danimarca, Australia;
Gruppo D: Argentina, Croazia, Islanda, Nigeria;
Gruppo E: Brasile, Svizzera, Costa Rica, Serbia;
Gruppo F: Germania, Messico, Svezia, Corea del Sud;
Gruppo G: Belgio, Inghilterra, Tunisia, Panama;
Gruppo H: Polonia, Colombia, Senegal, Giappone;