Mondiali 2018 Russia, lo sfottò di Mourinho a Caballero: "Io e lui in porta la stessa cosa"

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Dopo il pareggio a sorpresa dell'Argentina contro l'Islanda Mourinho si è lasciato andare a un commento sul portiere del Chelsea: "Io e lui in porta bravi uguale". Dunque gli applausi agli islandesi: "Spirito, impegno, forza". Risolto poi anche il mistero dell'inno nazionale, con Caballero a dare le spalle a Leo Messi

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CALENDARIO E GIRONI

Da una parte l’eroe della giornata, Hannes Halldórsson, cinepresa in mano per lavoro e guantoni da portiere quasi per hobby. Dall’altra parte Willy Caballero, 36 anni, cinque squadre in carriera e nelle ultime due stagioni sempre dalla parte sbagliata d’Inghilterra. Al City l’anno scorso, col Chelsea campione. Al Chelsea quest’anno, col City sul tetto della Premier. In Russia è partito lui come titolare dell’Argentina, nonostante appena 4 partite in nazionale alle spalle e coi riflettori  poi rubati dal collegata islandese che è riuscito nell’impresa di fermare Messi dal dischetto. L’ultima volta che Caballero si era ritrovato titolare della sua squadra era stato nel 2014 col Malaga, prima di diventare a tutti gli effetti sempre il secondo di qualcun altro. C’è allora un “problema portiere” nell’albiceleste? Forse, perché lui in campo di sicurezze non ne restituisce troppe, e fuori dal campo non riesce ad ottenere nemmeno molti consensi, parola di José Mourinho. “Caballero? Io e lui in porta saremmo la stessa cosa - ha detto il portoghese a Russia Today - pareremmo esattamente allo stesso modo”.

Mou applaude l’Islanda

Diretto, senza mezzi termini, come è José Mourinho. Armani e Guzman, portieri rispettivamente di River Plate e Tigres, scalpitano in panchina, nonostante contro l’Islanda non ci siano stati errori realmente clamorosi da parte di Caballero. Sul gol un’uscita poco sicura, col pallone regalato a Finnbogason per il tap in del definitivo 1-1. Risultato corretto per Mou: “La parola che mi viene in mente per descrivere la partita dell’Islanda è compattezza, anche in nove in area nel finale. Mai lasciato l’uno contro uno a Messi o agli altri talenti dell’Argentina. Nessuno può fare all’Islanda una colpa di questo atteggiamento, hanno avuto grande spirito, grande impegno e grande forza. Messi sempre costretto a partire da lontano, a tentare sempre un dribbling in più”.

Il mistero dell’inno

Oltre alle parole di Mourinho, Caballero è finito al centro dell’attenzione dopo la partita contro l’Islanda anche per l’episodio curioso durante gli inni nazionali. Squadra rivolta frontale alla telecamera e alla tribuna, lui… girato, quasi dando le spalle al capitano Messi e rivolto verso un punto, solo all’apparenza, imprecisato dello stadio. Motivo? Semplice: ”Quando suona l'inno, cerco sempre la bandiera con lo sguardo - aveva detto già in passato il portiere del Chelsea -. È un'abitudine che ho appreso da Fabricio Coloccini (ex difensore del Milan, ndr.), il primo a farlo in un Mondiale Under 20 poi vinto nel 2001. È un gesto di profondo rispetto e ogni volta che ne ho l'occasione lo ripeto".