Svezia-Corea nel giorno di Byron Moreno: che lunedì per l'Italia!

Mondiali

Alfredo Corallo

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Svezia e Corea del Sud, che si affrontano alle 14, evocano ricordi amari per l'Italia: eliminata dagli svedesi nello spareggio di novembre e "fatta fuori" dai coreani proprio il 18 giugno di 16 anni fa anche a causa dello scandaloso arbitraggio di Byron Moreno. Due nazionali storicamente indigeste, che avranno un solo un modo per farsi perdonare...

SVEZIA-COREA DEL SUD LIVE

"Ha segnato la Corea? E chissenefrega! Anzi, sai cosa ti dico, io tifo Corea: Co-re-a, Co-re-a, Co-re-a!". La provocazione di Matteo e Nicola - i due protagonisti de "La Meglio Gioventù" - ci riportano all'estate del 1966. È da qui che il regista Marco Tullio Giordana riavvolge il nastro per raccontare quarantanni di storia del nostro Paese, attraversando i giorni dell'alluvione di Firenze, la Contestazione studentesca, il Terrorismo, Tangentopoli, le stragi mafiose, fino ai primi bagliori del 2000. Se volessimo inquadrarla "calcisticamente" la pellicola occupa l'arco spazio-temporale che intercorre tra Italia-Corea del Nord e Italia-Corea del Sud del 2002, quando il film fu girato (uscì l'anno successivo). I due fratelli - interpretati da Luigi Lo Cascio e Alessio Boni - non si curano della beffa coreana, al contrario, infieriscono. Ma il barista e gli altri tifosi italiani non possono credere ai loro occhi: la meglio gioventù del nostro calcio, una Nazionale che vantava fenomeni come Facchetti, Rivera, Bulgarelli e Sandro Mazzola eliminata da una squadra di dilettanti, dal gol di un "dentista" (quel Pak Doo-Ik che poi si scoprirà essere un caporale dell'esercito). Da lì "Corea" divenne drammaticamente sinonimo di "vergogna", in senso lato (nel senso che destra, sinistra, nord o sud era tutta "Corea", una vergogna senza confine). Ma già qualche anno prima un'altra parolina magica - "Svezia" - richiamava a qualcosa di disonorevole, un'eredità che si tramanderà di padre in figlio, fino ai nipoti, come nella migliore tradizione della famiglia italiana. Dal 1958. 

Il menù di oggi

Svezia-Corea di questi Mondiali russi non poteva che giocarsi nella giornata più "sfigata" della settimana, quella più odiata, all'unanimità. Se Vasco riuscì - contemporaneamente - a essere mollato dalla ragazza, bocciato e beccato dalla Polizia, è nulla in confronto a quello che per gli italiani malati di calcio (e non solo) evocherà questo lunedì 18 giugno, e per di più in piena digestione (in campo alle 14 a Nižnij Novgorod) e con le ferie che per tanti appaiono ancora un miraggio. Ognuno con la propria Svezia e la sua Corea da digerire, una super mattonata specialmente per gli over 70, che dovranno mandare giù il menù completo, dall'antipasto (tornando con la memoria già al '58 in Svezia, la prima volta di un Mondiale senza Italia); e a seguire l'insalata e i pomodori del '66 (quelli che "accolsero" gli azzurri di Edmondo Fabbri all'aeroporto di Genova, di ritorno dall'Inghilterra dopo la sconfitta con la Corea, del Nord); e se i palati fini non avranno dimenticato lo Zambia-Italia 4-0 ai Giochi di Seul '88, come dimenticare la faccia da schiaffi di Byron Moreno, che era proprio un 18 giugno coreano-giapponese di 16 anni fa? E  il "biscotto" Svezia-Danimarca di Euro 2004? E per concludere... gradireste qualcosa di fresco? La Svezia dell'ultima disavVentura, già: oggi più che mai ci renderemo conto di non essere al Mondiale, quelle maglie gialle ci riporteranno agli incubi della notte di San Siro. Insomma, capite bene che sarà proprio uno di quei lunedì lì...

I "Bagni Moreno"

Con uno sforzo di fantasia fuori dal comune uno spiritoso sindaco siciliano trovò il sistema di metabolizzare le scorie radioattive lasciate dall'arbitro ecuadoregno: chiamò i gabinetti pubblici "Bagni Moreno". In effetti... nel famoso ottavo di finale di Daejeon l'irreprensibile fischietto sudamericano l'aveva fatta decisamente fuori dal vaso: dal rigore ai coreani dopo un paio di minuti (parato da Buffon) all'espulsione di Totti per una presunta simulazione; il gol annullato a Tommasi per un offside fuori dalla grazia di Dio e una condotta di gara che non riusciremmo a sintetizzare meglio delle parole di Angelo Di Livio a fine partita, decisa dal golden gol di Ahn, che giocava nel Perugia ("giocava" perché dopo quella rete il presidente Gaucci lo cacciò, letteralmente: "Basta! Quello non rimetterà mai più piede a Perugia!"). Ma dicevamo di Soldatino: "Cosa direi a Moreno se dovessi incontrarlo? Gli darei un cazzotto in faccia...". Ebbene, in quel 2002, il Comune di Santa Teresa di Riva, nel Messinese, accogliendo una proposta di una radio locale (Radio Libera 77) "vendicò" Di Livio e compagni intitolando i vespasiani del paese all'arbitro di Quito, presentati in mondovisione dalla giunta municipale: "Le migliaia di turisti che in estate vengono a Santa Teresa di Riva per i bagni avranno ora l'opportunità per ricordarsi dell'impareggiabile Moreno". Smantellati dopo un decennio, lasciando un sottile velo di tristezza. "L'immagine di quella targa rossa con scritta bianca formato poster - leggiamo dalla Gazzetta Jonica del 21 dicembre 2012 - finì sulle pagine di tutti i giornali. Purtroppo la soddisfazione di utilizzare un vespasiano intitolato a cotanto personaggio ora non c'è più. Hanno fatto la stessa fine dell'ex arbitro Moreno che, nel 2010, venne arrestato all'aeroporto di New York con sei chili di droga nascoste nei pantaloni". Se il suo profilo Facebook non è un fake, oggi gestisce dei seminari di tecnica arbitrale...

Come una liberazione

Moreno era stato graziato dalla FIFA, che non riscontrò alcun illecito in Corea del Sud-Italia, e la passò liscia anche per altri episodi poco chiari in patria. Non gli fu perdonata invece una partecipazione a un programma televisivo italiano, tacciato di eccessivo protagonismo dalla federazione ecuadoriana. Durante una di queste "ospitate" (compreso il Carnevale di Cento, dove fu bersagliato da uova e monetine) addebitò alla scarsa precisione dei calciatori azzurri le colpe di quell'eliminazione. Effettivamente l'Italia ciccò delle facili occasioni e l'opinione pubblica non risparmiò il ct Giovanni Trapattoni per la scelta di aver lasciato a casa Roby Baggio, reduce da uno dei suoi recuperi record, a soli 77 giorni dall'operazione al crociato, a differenza di quanto farà il suo successore Marcello Lippi con Totti nel 2006 in Germania. A proposito.... Svezia e Corea sono nel girone dei tedeschi: un modo per farsi perdonare, forse, ci sarebbe... Oppure per farsi "odiare" definitivamente, come un lunedì qualunque.