Esattamente il 22 giugno 2006, l’ex centrocampista del Palermo e della nazionale entrò nella storia per il "non gol" più famoso di sempre. Non si trattò neppure di una rete sbagliata ma di un mancato passaggio da parte di Superpippo che, con il compagno liberissimo a pochi metri, preferì rischiare e far tutto da solo
Nel tabellino, negli almanacchi e per la Fifa, il gol del 2-0 dell’Italia contro la Repubblica Ceca nel Mondiale di Germania del 2006 è di Pippo Inzaghi. Per i tifosi della nazionale, però, una piccola percentuale morale di quella rete appartiene a Simone Barone. Era il 22 giugno del 2006, gli azzurri batterono Nedved e compagni qualificandosi agli ottavi di finale ma quello resterà per sempre il giorno in cui l’ex centrocampista del Palermo fece la corsa più inutile nella storia del calcio. Perché in fondo chiunque, anche lui, sapevano che Pippo Inzaghi quel pallone non gliel’avrebbe mai passato. Fece tutto l’attaccante che saltò Cech e mise dentro a porta vuota. Ciò non impedì a Barone di diventare comunque un eroe: 12 anni dopo, infatti, ci si ricorda quasi più del suo scatto che del gol di Inzaghi.
Una partita perfetta
Mentre in Russia si gioca il Mondiale 2018, risulta ancora più nostalgico ricordare quell’avventura di Germania 2006. Il match contro la Repubblica Ceca, il terzo del girone, fu sicuramente uno dei più importanti: oltre che per la qualificazione dell’Italia agli ottavi di finale, la partita del 22 giugno risultò decisiva per via di alcuni episodi che cambiarono positivamente il torneo degli azzurri. Reduci da un 1-1 contro gli Stati Uniti, macchiato dall’espulsione di De Rossi che diede una gomitata a McBride e ricevette quattro giornate di squalifica, l’Italia era costretta a vincere per essere certa del primo posto nel girone. Una sconfitta contro Nedved e compagni avrebbe potuto invece eliminare la nostra nazionale. In quel mese, però, gli dei del calcio avevano deciso che il 9 luglio Cannavaro avrebbe sollevato la coppa a Berlino e così succede che si fa male Nesta, entra Materazzi e segna l’1-0. Poi, nel secondo tempo, escono Camoranesi e Gilardino per Barone ed Inzaghi e proprio loro sono i protagonisti del 2-0.
Barone corre, Inzaghi segna
È il minuto 86, l’Italia è in vantaggio per 1-0 ma la Repubblica Ceca premeva per il forcing finale. Simone Barone vince un contrasto e ruba la palla agli avversari, palla che finisce tra i piedi di Perrotta che lancia Pippo Inzaghi. La difesa avversaria è a centrocampo e così Inzaghi si invola a tu per tu con Peter Cech. In realtà il centravanti non è da solo, accanto a lui c’è proprio Barone. Lo stesso che aveva conquistato il pallone pochi secondi prima si trova adesso al fianco di Inzaghi dopo uno scatto storico, commovente. Il centrocampista è lì, a pochi metri, in linea con Pippo. Se il compagno gli passa la palla, Simone la spinge a porta vuota. Lo stesso Inzaghi, con la palla tra i piedi, invita Barone ad avvicinarsi facendo gesti con la mano. Tutti speravano nel passaggio, nessuno ci credeva realmente. Inzaghi vive per il gol, in quei pochi secondi, probabilmente, non ha pensato neppure per un attimo di consegnare la palla e la gloria a Barone. Neppure Cech ci casca e infatti intuisce il dribbling dell’attaccante, ma Pippo è sempre Pippo e così lo salta comunque e deposita in rete. A Barone non resta che correre ancora, stavolta per abbracciare il compagno. Dopo qualche anno, lui stesso dirà: "In quei secondi non ho pensato a niente, sono semplicemente partito al fianco di Pippo. Sono sincero: speravo me la passasse, ma anche no. Poteva essere rischioso. L’importante è esserci stato". Ed effettivamente c’era, la gloria, a modo suo, l’ha ottenuta lo stesso.
Barone prima e dopo il Mondiale
Quando arrivò la convocazione per il Mondiale tedesco, Simone Barone aveva 28 anni ed era reduce da una stagione molto positiva giocata con la maglia del Palermo. Oltre a lui, Lippi portò altri tre giocatori che avevano concluso il campionato 2006 nella rosa della squadra siciliana: Christian Zaccardo, Andrea Barzagli ma soprattutto Fabio Grosso. Al termine della Coppa del mondo, in cui collezionò due presenze, Barone passò al Torino per poco più di quattro milioni di euro. Tuttavia, il ragazzo nato a Nocera, non riuscì a confermare in granata le prestazioni che gli erano valse la chiamata al Mondiale. Lascia il calcio giocato nel 2012 indossando la maglia del Livorno ed è attualmente un allenatore nelle giovanili della Juventus. In attesa di vederlo su qualche panchina prestigiosa, Simone Barone è e resterà per sempre uno dei 23 campioni del mondo, quello che corse accanto a Pippo e rimase nella storia per quello scatto inutile ma leggendario.