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Mondiali 2018 Russia, i numeri delle due stelle (cadenti): Messi cammina, Ronaldo rallenta sul più bello

Mondiali

Più del 58% della distanza percorsa da Leo in Russia tra gli 0 e 7 km/h di velocità: praticamente una camminata. Tanti tiri ma pochissimi nello specchio, e appena un gol. Partenza sprint per CR7, che però contro Iran e Uruguay ha rallentato fino a fermarsi

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MESSI, CR7 E GLI ALTRI RE SENZA CORONA MONDIALE

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Messi cammina. Ronaldo si spegne sul più bello. E dalla Russia sono ora pronti due voli aerei per le due superstar che hanno segnato gli ultimi dieci anni di calcio. Due fenomeni. Macchine da gol quasi perfette con lo stesso destino: dal possibile e clamoroso incrocio nei quarti di finale, al doppio ko, contro Francia e Uruguay. È finito così il loro Mondiale. Sguardi bassi, magone per CR7 che non riesce a ripetere l’impresa di Euro 2016, mentre Leo ha fallito ancora l’appuntamento con la nazionale. Probabilmente l’ultimo Mondiale per lui, ma con una Copa nel 2019 che potrebbe essere l’ora o mai più definitivo. Il suo sguardo sul 4-2 di Mbappé dice tutto, lento a passi inesorabili verso il centrocampo, come un po’ in tutte le sue partite in Russia.

Il Mondiale di Leo

Poche idee, poche geometrie nell’Argentina. E uno schema non ben troppo collaudato del “palla a Messi” che non ha dato i suoi frutti. 210 sono stati i passaggi ricevuti da Leo, secondo solo a Mascherano, per ovvi motivi d’impostazione, nell’Argentina. Cercato, sempre. Ma solo in mezzo al campo, perché in area il numero dei passaggi ricevuti dai compagni scende appena a due. E considerando che l’85% dei suoi gol arriva proprio negli ultimi 16 metri il dato è devastante. Ma ancora di più lo sono i suoi movimenti. In media sette chilometri e mezzo a partita per Leo. Otto e mezzo solo contro la Nigeria. Ebbene, stando ai dati di Marca, il 58% di quei 31 chilometri globali sono stati percorsi tra gli 0 e i 7 km/h di velocità. Traduzione: Messi per più di mezzo Mondiale ha camminato. Accendendosi sì, ma raramente. Perché il 25% del totale percorso è stato tra i 7 e i 15 km/h, mentre solo 612 metri sono stati coperti con velocità superiore ai 25 km/h. Quelli dello scatto insomma. Quello che è mancato a Leo. Così come però anche la precisone sotto porta. 18 i tiri per lui nel Mondiale, secondo in assoluto alle spalle solo di Ronaldo, ma se CR7 è primo per percentuale realizzativa (contando solo giocatori in doppia cifra coi tiri), Messi è invece ultimo, con appena il 5,56% di efficacia. Anche nei numeri è un fallimento totale?

Il Mondiale di Cristiano

Dunque tocca a CR7, superlativo nei gironi ma poi a secco negli ottavi, come in tutti i 514 minuti giocati dal portoghese nelle fasi finali di un Mondiale. Ecco il dato che li lega: zero gol, nonostante il cammino, specie sotto porta, in Russia sia stato molto diverso tra i due. CR7 primo per tiri, come detto, e anche per percentuale realizzava. 33% di precisione per lui contro lo Spagna, poi sempre in calo dal 10% contro il Marocco al 7% contro l’Iran. Fino al 5% di tiri verso lo specchio contro l’Uruguay. E zero gol. Perché questo è stato il Mondiale di Ronaldo: inizio col botto e tripletta da fenomeno contro una big come la Spagna. Poi il calo. Lento. Impercettibile contro il Marocco, dove segna e fa vincere i suoi. Netto invece contro Iran e Uruguay. Nell’ultima del girone CR7 sbaglia un rigore che avrebbe spedito i suoi dalla parte opposta del tabellone. Contro Russia e non Uruguay e probabilmente dal lato migliore del Mondiale. Poi anche contro la squadra di Tabarez il flop. Zero tocchi in area di rigore in tutto il primo tempo. Solo e senza capacità di trascinare come sempre la squadra. Appena un tiro realmente pericoloso e zero gol. Fuori anche lui dal Mondiale. E se Leo Messi ha camminato senza mai accendersi, CR7 ha soltanto rallentato fino a fermarsi. Anche lui negli ottavi.