Mondiali 2018 Russia, dai baffi di Rami alla "F" coi palloni: le scaramanzie della Francia campione

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(Foto da Twitter)

Sotto il diluvio di Mosca la Francia è campione del mondo. Squadra forte, brava e fortunata, forse grazie alle sue scaramanzie. I baffi di Rami e la "F" disegnata coi palloni. Varane amuleto umano e la seconda stella: tutti i riti Mondiali dei galletti

LA FRANCIA È CAMPIONE DEL MONDO

MODRIC MIGLIOR GIOCATORE DEL MONDIALE

Nella storia la pelata di Barthez e il bacio di Blanc. Nel presente Griezmann a lisciare i baffi di Rami. Sono passati vent’anni, e la Francia è ancora campione del mondo. 1998-2018. Dai gol di Zidane a quelli Mbappé e Pogba, che fermano la storia e portano il tricolore blu bianco e rosso in cima al pianeta calcio. Questione di stelle (tutte in gol nella finale), scelte (coraggiosissime di Deschamps) e anche… scaramanzia. Sì, iella e buona sorte. Che non guastano mai quando in palio c’è qualcosa di così importante. Al primo posto dei talismani Blues? Proprio Adil Rami, e i suoi baffi. Passato dall’Italia e dal Milan. Francese di Bastia e difensore dell’OM. Zero minuti giocati in Russia, e quel look da hipster che ha ispirato la creatività di Griezmann, uno che già di suo è abituato a fare tendenza (vedi le esultanze “alla Fortnite”). “Toccherò ancora i suoi baffi? Certo! Porta fortuna!”. Anche prima della finale poi vinta. Un'abitudine nata contro gli argentini negli ottavi, poi ripetuta contro gli uruguaiani e anche contro i belgi. Lui? Ne è felice, dopo aver scelto il nuovo look probabilmente anche dopo l’approvazione della ragazza Pamela Anderson. "Ormai sono in cinque o sei ogni volta a toccami i baffi. Mi hanno anche detto di prendermene più cura e infatti ora ho la barba molto più morbida”. Ma questo è solo il primo di tanti piccoli gesti del destino che hanno spinto la squadra verso la vittoria finale.

(Foto Twitter @Atletico_MD)

La “F”, Varane e la seconda stella

In Francia le leggende popolari raccontano di come porti fortuna calpestare escrementi col piede sinistro. Ma guai a farlo col destro, una situazione che porterebbe iella tanto quanto il colore verde, perché si dice Molière lo avesse indossato per l’ultima replica a Parigi de Il Malato Immaginario prima di morire. Scaramantici, certo, anche loro. Nostri vicini sulla cartina d’Europa e inevitabilmente anche un po’ simili a noi. E alle nostre superstizioni. Il baffo di Rami rema in quella direzione, come quella curiosa “F” disegnata sul campo coi palloni prima del riscaldamento. Immagine sfuggita ai più, e scaramanzia iniziata addirittura proprio contro l’Italia, nell’amichevole del primo giugno. Da allora sei vittorie e due pari. E una curiosa disposizione pre riscaldamento dei palloni diventata prassi. Allo stesso modo in cui lo sono anche i trofei per un vincente del calcio come Raphael Varane. Amuleto in persona. Lui, uomo da dieci finali giocate in carriera e dieci finale vinte. Undici dopo Mosca. Tutte col Real e ora una con la sua Francia, dopo aver saltato per infortunio la finale dell’ultimo Europeo giocato in casa. Insomma, tutti segni premonitori di un destino dal pollice alto. E dal sorriso largo come quello di Mbappé quando esulta e incrocia le braccia. E poco contano allora le gaffe durante la parata del 14 luglio, con due gendarmi in motocicletta che si sono scontrati o di una delle frecce tricolore caricata con la scia del colore sbagliato. Tutto vano. Inutile. Vincono i baffi, la “F” e Varane. Come tutt’altro che iellata è stata poi anche la scelta della Nike di produrre già la maglia della nazionale con la seconda stella cucita sul petto, proprio sopra al galletto francese. I giocatori in campo l’hanno già indossata. Celebrando il proprio trionfo davanti al mondo. Indicando con l’indice proprio quella seconda stella. La loro: bravi, fortunati e anche scaramantici.