L’attaccante della Juventus, tra i protagonisti del secondo posto della sua Nazionale agli ultimi Mondiali di Russia, ha deciso di dire addio alla Croazia attraverso un lungo e commovente post su Instagram: "Se potessi giocherei per sempre per questa maglia sacra, è stato il mio orgoglio più grande"
MONDIALI 2018, QUANDO MANDZUKIC TRAVOLSE IL FOTOGRAFO
Anni di sacrifici, gol, gioie e delusioni, con il successo più grande soltanto sfiorato un mese fa in Russia. Dopo il secondo posto ai Mondiali con la sua Nazionale, Mario Mandzukic ha deciso di dire addio alla Croazia. Tra i protagonisti principali della cavalcata croata nel torneo di Russia, quattordici anni dopo l’esordio ufficiale con le rappresentative giovanili del suo Paese e undici anni dopo la prima apparizione con la maglia della Nazionale maggiore l’attaccante della Juventus ha annunciato di essere giunto al capitolo finale della sua storia con la Croazia. 89 presenze e 33 gol con la maglia a scacchi per Mandzukic, che attraverso un lungo e commovente post apparso sul proprio profilo Instagram ufficiale ha ringraziato tutte le persone incontrate nel corso del suo cammino e spiegato i motivi che lo hanno portato a decidere di dire addio alla sua Nazionale.
La Croazia, il mio orgoglio più grande
Parole sincere e toccanti quelle di Mandzukic, che ha voluto esprimere in maniera chiara i suoi sentimenti: "Cari tifosi, mi è sempre piaciuto parlare in campo piuttosto che fuori. Pertanto, queste parole sono un po' più difficili rispetto a quando ho dovuto superare un avversario o correre per 120 minuti. Più difficile – ha ammesso l’attaccante su Instagram -, perché so quanta felicità mi hanno portato tutti gli incontri, tutte le partite e le vittorie. Più difficile, perché so quanto sia emozionante ascoltare il nostro inno prima delle partite. Più difficile, perché so quale onore è vestire la maglia croata e rappresentare il tuo Paese. Più difficile, perché so che questa è veramente la fine. Eppure, so che è il momento giusto per queste parole...
Per quanto il secondo posto al Mondiale mi riempia di nuove energie, adesso è stato più facile prendere questa decisione impossibile. Abbiamo vissuto i nostri sogni, abbiamo sentito l'incredibile amore dei fan e sfiorato un successo storico. Questo mese, così come l'arrivo a Zagabria, Slavonski Brod e in tutta la Croazia, rimarrà il ricordo più importante della mia carriera. È stato il viaggio più bello con la squadra e il miglior ritorno possibile a casa. Sono felicissimo, pieno di gioia, orgoglioso dell'argento che abbiamo conquistato, attraverso un sacco di sofferenze, fatiche, delusioni e momenti pesanti in questi anni. Non c'è un momento ideale per andare. Se potessi, credo che giocherei per la Croazia finché resterò in vita perché non c'è orgoglio più grande. Ma sento che questo per me è il momento giusto per lasciare, dopo che ho dato il meglio di messo stesso per contribuire al più grande successo del calcio croato.
14 anni fa, per la prima volta, ho indossato questa maglia sacra. Da allora ho incontrato, giocato e lavorato con molti compagni di squadra, allenatori e persone. Tutti abbiamo sempre avuto lo stesso obiettivo: dare tutto per il successo della Croazia. Ringrazio ognuna delle persone che ho incontrato, perché tutti in qualche modo hanno lasciato un segno nella mia carriera. Nel corso di questo cammino insieme a me, sono sempre stati i miei migliori amici e li ringrazio per il loro grande sostegno.
E infine, grazie ai tifosi. Nessuno di noi è perfetto. Ho sbagliato gol, perso qualche palla. Ma ho sempre dato tutto e ho sempre messo il cuore in campo. Grazie per averlo riconosciuto ed essere stati vicini a me e alla squadra. Da oggi, insieme a voi, sarò tra i più grandi tifosi della Croazia".