Olanda, De Ligt e l'amicizia con De Vrij: "Non è importante chi gioca, lo sosterrò sempre"

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Il difensore centrale della Juventus ha raccontato l'amicizia con il compagno di ruolo dell'Inter, nonostante in Nazionale siano spesso in ballottaggio per un posto da titolare: "Chi non gioca deve sempre supportare l'altro e io lo farò. Il nostro obiettivo è arrivare al Mondiale e ogni faida personale non aiuterebbe"

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Grandi rivali in campionato con le maglie di Inter e Juventus, Stefan De Vrij e Matthis De Ligt sotterrano l'ascia di guerra quando vestono i colori arancioni della nazionale olandese. Un rapporto di grande amicizia il loro, che va oltre alla rivalità calcistica delle due squadre di club che rappresentano e che non è intaccata nemmeno dal continuo ballottaggio tra i due per un posto da titolare nella selezione allenata da Van Gaal. Nell'ultima gara di qualificazione ai Mondiali (vinta per 4-0 nella serata di sabato), sono stati schierati entrambi dal primo minuto, ma il centrale della Juventus non ha dubbi sul comportamento suo e di Stefan in caso di panchina per l'altro. Così ha parlato al termine della gara: "E' un bene che ci sia rivalità, poi è l'allenatore a decidere chi gioca. Stefan è in grande forma, quello che non gioca deve supportare l'altro. E io lo farò sempre. Penso che Stefan farebbe lo stesso con me. È importante aiutare il propio compagno, anche se parti dalla panchina. Il nostro obiettivo è raggiungere la Coppa del Mondo, dobbiamo essere tutti uniti per questo e quindi le faide personali non aiuterebbero".

Insieme anche a Ferragosto

Che il rapporto tra De Ligt e De Vrij sia molto buono, è testimoniato anche da alcuni episodi degli scorsi mesi. A partire dall'ultimo Ferragosto, che i due difensori olandesi hanno trascorso insieme. Una cena insieme alle rispettive compagne, mettendo da parte ogni tipo di rivalità calcistica. E nello scorso mese di giugno, intervistato dal ELFVoetbal, fu De Vrij a parlare in questi termini di De Ligt: "Siamo amici, anche se non abbiamo ancora giocato insieme. Quando è venuto per la prima volta in Nazionale ci siamo subito trovati insieme. Da allora siamo sempre stati vicini. Ci facciamo visita regolarmente anche in Italia. Viviamo vicini. Ho capito la sua situazione due anni fa. Per la prima volta in un altro Paese, senza famiglia e amici. Per questo è bello avere un amico e un collega vicino con cui incontrarsi. Anche i nostri amici vanno d’accordo tra loro. Ci incontriamo spesso e parliamo più di altro che di calcio".

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