Italia ai playoff Mondiali: i precedenti e i risultati
Azzurri e spareggi, atto terzo. Dopo la tremenda delusione contro la Svezia e la qualificazione all'ultimo respiro per il Mondiale del 1998 contro la Russia. Buffon, dalla nevicata di Mosca alle lacrime, il gol di Casiraghi al San Paolo e quello che a San Siro non arrivò mai. E quel "quasi spareggio" contro il Portogallo di vent'anni fa…
PLAYOFF MONDIALI, CI SIAMO - L'appuntamento è per giovedì 24 marzo alle 20.45, stadio Barbera di Palermo. Italia contro Macedonia del Nord. La formula è nota: dopo il secondo posto nel girone alle spalle della Svizzera sono spareggi, prima la semifinale. Poi, eventualmente, ci giocheremmo il Mondiale contro la vincente di Portogallo-Turchia.
Ma cosa dicono i precedenti?
LA DISFATTA DEL 2018 - La (doppia) notte del terrore andò in scena qualche mese prima, nel 2017. L'andata si gioca a Solna, l'incubo prende forma. Giocano Buffon in porta, Bonucci, Barzagli e Chiellini dietro. Centrocampo a cinque con Candreva, Parolo, Verratti, De Rossi e Darmian. Davanti Belotti e Immobile. La Friends Arena non è nostra amica, la Svezia segna il classico gol che sa già di beffa: rimessa laterale lunga gettata in area, rimpallo, tiro da fuori, deviazione. Gol.
IL RITORNO A SAN SIRO - Basterà quello. Altro che giovedì nero… è un lunedì nerissimo quello della storia azzurra che solo una volta (nel 1958) non era riuscita ad andare al Mondiale per propri demeriti. Il ritorno è il 13 novembre 2017, stadio San Siro. Inaugurato nel 1926, l'Italia inizierà a giocarci l'anno dopo: 42 partite fin lì, zero sconfitte. Un amuleto.
E infatti non perdiamo. Dentro Florenzi e Jorginho per De Rossi e Verratti, cambia anche il partner di Immobile: Gabbiadini e non Belotti. Ma nemmeno vinciamo, 0-0. E la Svezia va al Mondiale.
CHI C'ERA E CHI C'È - Bonucci, Chiellini, Donnarumma, Belotti, Florenzi, Immobile, Insigne, Jorginho. Dei 33 convocati da Mancini per i playoff questi otto erano tra campo e panchina anche quel giorno. Più uno, Daniele De Rossi. Oggi tra gli assistenti campioni d'Europa di Mancini. A inizio secondo tempo di quell'Italia-Svezia lo staff di Ventura lo invitò ad entrare: "Cosa entro a fare? Dobbiamo vincere, non pareggiare" (indicando Insigne al suo fianco). Finirà così. Finirà tra le lacrime.
I PLAYOFF (VINCENTI) DEL 1998 - "Dispiace, dispiace tanto. Per il movimento. Perché abbiamo fallito un qualcosa di importante anche a livello sociale". Lo dice Gigi Buffon, la voce rotta dal magone. Lo dice a bordocampo dopo lo 0-0 con la Svezia, la sua penultima partita di sempre in azzurro. Lui che settemila (e oltre) giorni prima aveva debuttato con la Nazionale in un altro playoff Mondiale. Mercoledì 29 ottobre 1997, aveva 19 anni. Si fa male Pagliuca: "Te la senti?" Sì, entra Gigi nel gelo di Mosca. Era l'andata degli spareggi Russia-Italia.
A fare la domanda era stato Cesare Maldini, Ct da meno di un anno scelto per il dopo Sacchi. L'Italia arriva nel girone alle spalle dell'Inghilterra ed è costretta all'ultima spiaggia contro i russi. A Mosca fa freddissimo: Maldini affonda dentro una giacca a vento enorme in pieno stile anni Novanta. Cappellino in testa. Pagliuca in porta (che poi si farà male lanciando la storia tra Gigi Buffon e la nazionale). Pessotto e Maldini larghi, centrali Costacurta, Cannavaro e Nesta. Albertini, Dino Baggio e Di Matteo in mezzo. Ravanelli e Vieri davanti.
BOBO-GOL - A inizio ripresa ci pensa proprio Vieri: gol sporco su un campo sporco ma soprattutto innevato, sfrutta un liscio e segna. Nelle immagini tv, non ancora in alta definizione, la palla si perde, buon segno: è finita nel cumulo di neve dentro la porta russa. È il primo storico gol azzurro a Mosca, ma il vantaggio dura poco. Tempo due minuti e un cross insidioso viene deviato nella porta sbagliata da Cannavaro. 1-1.
RITORNO A NAPOLI - Ci si gioca tutto al ritorno. Stadio San Paolo, prima della partita scoppiano fuochi d'artificio. Devono esserlo se vogliamo andare al Mondiale di Francia. Partita tesa, Maldini rompe mezza panchina dopo una palla gol sprecata: ha scelto Peruzzi dal 1' tra i pali (con Pagliuca ancora out), Ferrara dietro e un altro attaccante, Pierluigi Casiraghi. Sarà suo il gol partita: lancio perfetto di Albertini, lui si invola non solo verso la rete, ma verso il Mondiale. 1-0. La storia di uno spareggio a lieto fine.
"QUASI" SPAREGGI - I playoff nel vero senso del termine sono due, Svezia e Russia. Ma la lista dei dentro o fuori Mondiali prosegue. Al 1994 - il Mondiale a stelle e strisce della finale di Pasadena e del rigore di Baggio alle stelle - l'Italia ci arriva da prima nel girone. Ma con l'acqua alla gola: l'ultima partita è contro il Portogallo, se vinciamo siamo a Usa '94. Se perdiamo ci vanno loro.
Non uno spareggio, ma quasi. Era la nazionale di Sacchi. Ricordate San Siro amuleto pre Svezia? 42 partite senza mai perdere. Quella è una. Pagliuca in porta, difesa con Benarrivo, Costacurta, Baresi e Maldini. Donadoni, Dino Baggio, Stroppa e Signori a centrocampo. Roby Baggio e Casiraghi davanti. Ci pensano i due omonimi, Baggio (Dino) passa a Baggio (Roby) in area, tiro di Baggio (Roby) deviato e palla che torna a Baggio, Dino. Che segna. Vittoria e Mondiale.
QUASI SPAREGGIO ANCHE NEL 1934, 1954 E 1962 - Non spareggi e nemmeno un'ultima giornata del girone decisiva (quello avverrà anche nel 1966, 1970 e 1978, ma con dei gruppi talmente corti da rendere decisive per ovvi motivi qualsiasi partita, ultima compresa). In quegli anni le qualificazioni Mondiali erano ancora più snelle, e l'Italia quelle tre volte finì sorteggiata in "gruppi" di qualificazione con solo un'altra nazionale. Più dentro o fuori di così…
Vanno tutti bene. Nel 1934, prima e ultima edizione dove anche il Paese ospitante doveva passare per le qualificazioni, è sfida per un posto con la Grecia: 4-0 con doppio Meazza e Mondiali (poi vinti). Nel 1954 ce la giochiamo con l'Egitto: 2-1 e 5-1 (doppietta, tra gli altri, di Boniperti, qui in foto nella partita di ritorno). Nel 1962 con Israele, bene anche lì: tra andata e ritorno Corso ne fa tre, Sivori quattro: 4-2 e 6-0.
