Mondiali, dramma Uruguay: dalle lacrime di Suarez alle proteste con l'arbitro
Termina tra lacrime e proteste l'avventura dell'Uruguay al Mondiale, eliminata a parità di punti con la Corea del Sud per il minor numero di gol fatti. Non è bastata, infatti, la vittoria per 2-0 contro il Ghana. Da una parte il pianto di capitan Suarez, dall'altra la rabbia dei compagni di squadra che dopo il fischio finale hanno accerchiato l'arbitro, reo di non aver concesso il rigore del possibile 3-0 che avrebbe qualificato la Celeste
- L'Uruguay saluta il Qatar. Per la prima volta dal 2002, la Celeste non ha superato la fase a gironi del Mondiale. Non è bastata, infatti, la vittoria contro il Ghana per chiudere nelle prime due posizioni del gruppo G
- Sembrava un pomeriggio perfetto per l'Uruguay avanti 2-0 al 32° minuto con la doppietta di De Arrascaeta, arrivata dopo il rigore parato da Sergio Rochet ad André Ayew
- Per l'Uruguay stava andando tutto per il verso giusto, ma al 90° è arrivata la doccia fredda dall'Education City Stadium: la Corea del Sud ha completato la rimonta con il Portogallo e ha raggiunto la Celeste a quota quattro punti, scavalcandola - a parità differenza reti - per il maggior numero di gol fatti
- Alla selezione di Diego Alonso serviva un terzo gol contro il Ghana, ma quella rete non è mai arrivata
- Nelle fila della Celeste, chi ha vissuto con angoscia i minuti finale è Luis Suarez. Il capitano dell'Uruguay, all'ultimo Mondiale della sua carriera, ha iniziato a piangere in panchina alla notizia del gol coreano
- Suarez ha continuato a piangere anche oltre il fischio finale, uscendo dal campo con il volto coperto e accompagnato negli spogliatoi da un membro dello staff dell'Uruguay
- Entrambi capitani, entrambi in lacrime, ma con un sapore diverso. Amare quelle di Suarez, dolci quelle di Heung-min Son che è scoppiato a piangere al termine di Uruguay-Ghana. Per la Corea del Sud, infatti, è appena la terza qualificazione agli ottavi di un Mondiale
- Al fischio finale i giocatori uruguaiani hanno accerchiato il direttore di gara, il tedesco Daniel Siebert, reo di non aver assegnato un rigore alla Celeste che avrebbe consentito alla selezione di Diego Alonso di raggiungere gli ottavi. L'arbitro è stato scortato fuori dal campo dalla sicurezza