Il centrocampista 34enne ha annunciato l'addio alla Nazionale spagnola: "È stato un onore rappresentare il mio Paese, grazie a tutti coloro che hanno accompagnato questo cammino". Busquets ha collezionato 143 presenze (le ultime da capitano) e 2 gol con le Furie Rosse, vincendo il Mondiale nel 2010 e l'Europeo due anni dopo
Si chiude qui l'era Busquets con la maglia della Nazionale. Il centrocampista, capitano in occasione dei Mondiali ancora in corso e che hanno visto la Spagna uscire agli ottavi per mano del Marocco, ha deciso di non indossare più la maglia delle Furie Rosse. Il giocatore classe '88 sapeva che Qatar sarebbe stata l'ultima opportunità per tornare a vincere la Coppa del Mondo, ma era ancora in ballo l'ipotesi di farlo ritirare dalla Nazionale dopo le Final Four di Nations League. Possibilità venuta meno, visto che è stato lo stesso Sergi Busquets ad annunciare l'addio.
Il post sui social: "È stato un onore"
"Ciao a tutti, vorrei annunciare che dopo quasi 15 anni e 143 partite è arrivato il momento di salutare la Nazionale - ha scritto il centrocampista del Barcellona su Instagram -. Vorrei ringraziare tutte le persone che mi hanno accompagnato in questo lungo cammino. Da Vicente del Bosque che mi ha dato la possibilità di iniziare, a Luis Enrique per avermi fatto divertire fino all'ultimo secondo. Ringrazio anche Julen Lopetegui, Fernando Hierro e Robert Moreno per la loro fiducia, così come tutto il loro staff. E, naturalmente, grazie a ciascuno dei miei compagni di squadra, con i quali ho lottato per provare a portare la squadra dove meritava, a volte con successo e altre meno, ma dando sempre tutto e con il massimo dell'orgoglio.
Non voglio dimenticare nessuno che, pur stando in secondo piano, è stato altrettanto importante (fisioterapisti, dottori, magazzinieri, delegati, nutrizionisti, staff, stampa, sicurezza, viaggi, ecc...) e tutte le persone e i lavoratori che hanno incrociato il mio cammino e lo hanno reso così speciale. Anche a presidenti, dirigenti, direttori sportivi e a chi, in un modo o nell'altro, ha fatto parte della federazione. A tutti i tifosi, per il supporto quotidiano ricevuto e soprattutto per quando le cose non sono andate come ci aspettavamo. Quello è il momento in cui è necessario essere più uniti. A tutti voi, grazie!
E ovviamente, cosa più importante, la mia famiglia. Per avermi sostenuto in ogni momento e in ogni mia decisione e aver condiviso questo percorso pur rimanendo tanti giorni lontani e facendomi sentire sempre la loro vicinanza per poter dare il massimo.
È stato un onore rappresentare il mio paese e portarlo in alto, essere un campione mondiale ed europeo, essere capitano e giocare tante partite, con maggiore o minore successo ma dando sempre tutto e contribuendo con il mio granello di sabbia affinché tutto fosse nel modo giusto e che tutti sentissero quanto sono importanti, aiutando tutti e lottando per lo stesso obiettivo, con esperienze uniche, indimenticabili e storiche. Mi viene ancora la pelle d'oca a ricordarle. Mi mancherà molto (vedere la lista dei convocati, prendere l'aereo, salutare i compagni, godermi gli allenamenti, le interminabili partite di pocha, uscire a giocare, ma non prima di aver gridato insieme, aver ascoltato l'inno nazionale abbracciandosi o sentire l'affetto di un intero Paese).
Infine, non posso che augurare tutta la fortuna del mondo ai miei compagni di squadra e al nuovo allenatore Luis de la Fuente. Ora sarò un tifoso in più, mi divertirò e sosterrò incondizionatamente la nostra squadra.
Eternamente grazie".
La carriera di Busquets con la Spagna
143 partite totali con la Nazionale maggiore per Sergi Busquets che fece il suo esordio, appena 20enne, l'1 aprile 2009, entrando al posto di David Silva in occasione di Turchia-Spagna, valida per le qualificazioni a quei Mondiali che poi la nazionale iberica avrebbe vinto. Una Coppa del Mondo conquistata da protagonista visto che, a pochi mesi dal suo debutto, Busquets diventò una colonna portante della squadra guidata da Del Bosque: 7 partite da titolare su 7, con la sola parentesi degli ultimi 28 minuti contro la Svizzera vissuti in panchina. Il 34nne fu inamovibile in campo anche a Euro 2012, giocando tutti i minuti e trionfando dopo la finale contro l'Italia. Solo nel 2014 invece - dopo la doppietta Mondiale-Europeo -, il catalano trovò i suoi primi e unici gol con le Furie Rosse, entrambi nelle qualificazioni europee: il primo contro la Macedonia, in una gara vinta 5-1, il secondo nel 3-0 rifilato alla Bielorussia. Da allora ha continuato a dirigere lo spartito spagnolo fino al recente torneo in Qatar, l'ultima tappa della sua avventura con la Nazionale.