Dal ritiro di Coverciano, il talento del Bologna ha presentato le sfide contro Macedonia e Albania: "Creare un’identità di gioco in Nazionale è più difficile perché serve tempo, ma in questo gruppo ci sono persone disponibili e con voglia di fare. Ventura ha sempre creduto in me"
"Per creare un'identità di gioco ci vuole tempo ed in Nazionale questo non è possibile perché c’è poco tempo e bisogna cercare di fare quello che si fa con il club ma ovviamente in tempi più ristretti. E' vero che nelle prossime due partite ci basta un punto per andare agli spareggi ma giocheremo entrambe le gare sempre per centrare i tre punti", idee chiare quelle di Simone Verdi. L’attaccante del Bologna, in conferenza stampa dal ritiro azzurro di Coverciano, ha presentato così le prossime due gare contro Macedonia e Albania, sfide valide per le qualificazioni al prossimo campionato Mondiale. "Abbiamo incominciato a lavorare oggi, in parte ieri. Ho visto il ct carico come sempre, abbiamo perso giocatori importanti ma quelli che sono arrivati possono dare una mano alla Nazionale. Io sono arrivato a questa convocazione, in questo gruppo, e ho trovato persone disponibili e con voglia di fare. Sono sicuro che in queste partite verrà dimostrato. C'è voglia di fare punti importanti per poi essere nel sorteggio delle teste di serie. I giovani della Spagna? È vero che hanno Isco e Asensio, ma anche l'Italia ha giocatori forti come Chiesa, Bernardeschi, penso che queste differenze non ci siano".
"Ventura ha sempre creduto in me, nel mio salto di qualità"
Verdi che ha poi parlato così del suo momento personale: "A Genova nell'ultima gara ho fatto una gara prettamente di sacrificio perché giocando con due punte mi era stato chiesto di fare questo. E' stata una gara strana perché dovevo ripiegare di più in fase difensiva e venivo marcato a uomo. Mi sono messo a disposizione della squadra, e questa è la cosa che ha fatto piacere a mister Ventura. A Torino sono arrivato da giovane, poi ho fatto un anno in Serie V con qualche problema fisico, poi una volta ritornato non ero pronto per la categoria. Andare in giro in prestito mi è servito, ma Ventura ha sempre creduto in me, nel mio salto di qualità. Cosa mi ha detto in questo periodo? Non mi ha detto niente, se non che per essere convocato dovevo stare bene, tornando ai livelli del passato", ha concluso Verdi.