Svezia-Italia, Chiellini: "Rispetto e consapevolezza. Saremo pronti"

Calcio
Giorgio Chiellini, difensore della Nazionale

Il difensore azzurro ha parlato in conferenza stampa: "Sapevamo che al 99% il nostro percorso sarebbe stato questo. Serve grande equilibrio per affrontare uno scontro diretto contro un'ottima squadra anche a dispetto di quello che viene detto all’esterno".  Andrea Pirlo in diretta nel pre-partita di Svezia-Italia venerdì dalle 19.30 su Sky Sport 24

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Il doppio confronto con la Svezia è sempre più vicino, la Nazionale di Giampiero Ventura deve dimostrare di avere le qualità per andare al Mondiale superando il play-off e raggiungendo così il gruppo delle qualificate a Russia 2018. Due gare da non sbagliare in cui gli azzurri dovranno dare il massimo per centrare l’obiettivo. In conferenza stampa da Coverciano, a due giorni dalla partita che si giocherà fuori casa, Giorgio Chiellini ha toccato numerosi argomenti, tra cui anche quello che riguarda il clima che si respira all'interno del gruppo Italia. Queste le sue parole: "Penso che in queste partite la possibilità di passaggio del turno sia sempre al 50% divisa tra le due squadre, dipende dal valore ipotetico dei giocatori, dalla qualità e dall’esperienza. Sono gare talmente importanti che è difficile che in uno scontro diretto poi le opportunità siano uguali per entrambe le squadre. Prevedo una partita sicuramente difficile, che si giocherà sugli episodi tra due squadre che conoscono l’importanza di una sfida così e che sicuramente non andranno avanti alla garibaldina".

Sul ruolo di difensore

"È vero che c'è un buco generazionale perché il guardiolismo ha un po’ bruciato tanti difensori italiani. Molti si allargano per giocare e sanno impostare ma non c'è un difensore capace di marcare bene. Purtroppo è così, quando ho iniziato a fare il difensore ma anche nei primi anni della mia carriera si facevano esercitazioni per marcare e sentire l'uomo anche sui cross, adesso invece proprio sui cross non c'è un difensore Italiano - e non solo  - capace di sentire l’avversario e di marcarlo. Penso che sia un peccato perché così si perdono un po' il DNA e quelle caratteristiche che volenti o nolenti hanno portato l'Italia ad eccellere nel mondo. Dopo il ko contro la Spagna penso si sia perso un po' di entusiasmo nell'ambiente azzurro, che poi è quell'acceleratore che serve per rendere al meglio fino ad un certo punto giustamente, perché con tutto il rispetto noi pensavamo speravamo che tutto finisse in un altro modo".

Sulla sconfitta con la Spagna e sui fischi a Reggio Emilia

E ancora: "Non è stato tanto per la sconfitta rimediata al Bernabéu ma per com'è andata la partita. Già l'atmosfera che si respirava a Reggio Emilia contro Israele l'ho trovata abbastanza fuori luogo, anche se io l'ho vissuta da casa perché non ero con la squadra. Dall'entusiasmo di Udine per una semplice partita si è passati alle polemiche e ai fischi di Reggio Emilia; questo l'ho trovato ingiustificato e detto questo la situazione ci ha tolto quell'entusiasmo e quella spensieratezza che sono necessarie per produrre anche il calcio che l'Italia ha in mente. Sapevamo, un anno mezzo fa, che al 99% il nostro percorso sarebbe stato questo e saremo pronti ad affrontare lo spareggio con grande equilibrio, grande rispetto e consapevolezza della difficoltà di una partita che è uno scontro diretto contro un'ottima squadra - anche a dispetto di quello che viene detto all’esterno".