Italia, Tavecchio in lacrime a Le Iene: "Non dormo da quattro giorni. Colpa di Ventura"

Calcio
Le dichiarazioni di Carlo Tavecchio

Raggiunto e incalzato dalla 'Iena' Nicolò De Devitiis, il numero uno della Figc colpevolizza l'ex commissario tecnico Ventura: "Sbagliata la formazione e le scelte tecniche. Non dormo da quattro giorni".  

Una vera e propria bufera quella che si è scatenata sugli organi della FIGC dopo la mancata qualificazione dell'Italia ai Mondiali. In particolare, da giorni, al centro del ciclone c'è il presidente della federazione Carlo Tavecchio. E in un'intervista a Le Iene, incalzato dall'inviato del programma Nicolò De Devitiis, il presidente accusa l'ex ct della Nazionale Ventura: "E' una debacle tecnica: è stata colpa sua", ha dichiarato in lacrime. Il tutto in uno stato d'animo pieno di stritezza e sensi di colpa.

"Non dormo da 4 giorni"

Dalle mancate dimissioni all'ammissione delle colpe. E così Carlo Tavecchio scarica su Giampiero Ventura la responsabilità della mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali in Russia: "Sì, è vero, l'ho scelto io. Ora non sono per niente sereno, non riesco a dormire da quattro giorni. Abbiamo giocato proprio male: con gente alta quasi 1 metro e 90 noi crossavamo in mezzo". Poi un riferimento chiaro al mancato ingresso in campo di Lorenzo Insigne: "Dovevamo aggirarli coi piccoletti, ma loro stavano in panchina". Domenica sera la puntata completa con il video dell'intervista.

Contatti con Ancelotti

Intanto, mentre si cerca di metabolizzare l'eliminazione, continuano i contatti per la ricerca del nuovo ct. E Carlo Ancelotti è il nome forte, forse l'unico nome per la sostituzione di Ventura sulla panchina della Nazionale. L'allenatore ex Bayern non ha detto sì, ma i contatti sono intensi e si sta cercando a convincerlo ad accettare l'incarico. Un’eredità da una parte semplice (far meglio di Ventura è facile) dall’altra pesantissima, perché il momento in generale del calcio italiano non è semplicissimo. Quindi è necessario presentare ad Ancelotti un progetto serio e di crescita con deleghe totali sulla parte sportiva. Il no è diventato un forse per Ancelotti, però deve essere messo davanti ad un progetto molto serio, ha spiegato Alessandro Alciato.