Il neo sub commissarrio della Figc fa il punto sul futuro commissario tecnico della Nazionale intervendo all'interno del pomeriggio di Sky Calcio Show: "Gli allenatori ci sono, ma bisogna valutare la loro disponibilità: Antonio si è auto eliminato, anche Mancini è sotto contratto. Di Biagio? Andrà in panchina nelle due amichevoli e potrebbe anche restare. Mi piace molto"
A tutto Costacurta, a tutta Nazionale. Scelto il commissario, e in questo caso anche il sub commissarrio, ora non tocca che rifare l'Italia. Primo obiettivo, ovviamente, quello di scegliere il nuovo Ct, chiamato a prendere in mano i cocci lasciati sul campo dall'infausta gestione Ventura e ridare un senso al sentimento azzurro. Compito, quello della scelta, che graverà sulle spalle dell'ex difensore del Milan, che nel pomeriggio di Sky Calcio Show ha risposto alle tante domande dei suoi abituali compagni di trasmissione (De Grandis, Marocchi e Condò) durante le domeniche calcistiche. A partire, appunto, dal nome del futuro commissario tecnico. "La disponibilità sul mercato sarà un aspetto fondamentale nella scelta del futuro Ct. Conte ad esempio si è auto eliminato dalla panchina della Nazionale, perché ha detto che ancora per 18 mesi vorrebbe fare l’allenatore di club. Lo stesso Mancini è anche lui sotto contratto, quindi non è facile come sembra riuscire ad arrivare a un nome. E’ vero abbiamo un grande talento a livello di allenatori, ma bisogna valutare la disponibilità. Quando lo annunceremo? Credo per giugno a meno che no accada qualcosa di clamoroso prima. Adesso abbiamo due amichevoli da affrontare e lo faremo con Di Biagio, che incontreremo domani. E ti dirò di più, Gigi (Di Biagio, ndr) potrebbe avere anche una continuità dopo queste due partite: lo seguo da qualche anno, mi è sempre piaciuto e secondo me ha fatto un ottimo Europeo Under 21, impreziosito da scelte illuminanti. Bisogna mettere anche lui all’interno dei nomi per il futuro della Nazionale, anche perché, come detto prima, tutti quelli che sono i papabili al momento sono sotto contratto".
I nomi e i problemi sull'eventuale disponibilità li abbiamo sentiti, ma idealmente quale caratteristica deve avere il prossimo Ct? E' De Grandis a chiederlo a Costacurta, l'ex Milan sembra avere le idee molto chiare: "Più che la voglia di allenare la Nazionale, che tutti dovrebbero avere, l'aspetto fondamentale dal mio punto di vista deve essere soprattutto quello dell'atteggiamento che la nostra squadra dovrà avere in campo: non dovrà più esserci una squadra che attende nella propria metà campo la squadra avversaria. Io credo che la nostra Nazionale debba andare a giocare anche sui campi più difficili dando l'impressione di una squadra aggressiva e determinata, che non giochi come è capitato nelle ultime 5-6 partite della gestione Ventura con paura e passività. Noi vorremmo in sostanza che la Nazionale torni ad avere l'atteggiamento e la personalità che aveva con Conte".
La Nazionale è il punto più alto (o almeno dovrebbe esserlo) del calcio italiano, ma per essere alimentata alle sue spalle ha bisogno di un movimento che faciliti e aiuti la creazione di giocatori. Un aiuto per il movimento potrebbe essere ad esempio quello di attuare il modello spagnolo che impone a tutte le Nazionali giovanili di giocare allo stesso modo di quella maggiore, come ricorda a Costacurta Paolo Condò: "E' un'idea che abbiamo - risponde il sub commissario - ne ho anche parlato con Fabbricini, sarebbe molto bello esprimere un calcio di questo tipo. In questo caso però subentrerebbe il problema del dialogo con le squadre di Serie A, che dovrebbero dare la loro disponibilità per far andare i giocatori nelle varie nazionali per un periodo maggiore." Ma riuscirete, interviene De Grandis, a cercare un percorso comune tra Lega Serie A e Nazionale, che spesso sono state in contrapposizione per interessi, causando ad esempio la rottura con Conte? "Quello è l'obiettivo, altrimenti queste modifiche saranno impossibili. La collaborazione tra Nazionale e Serie A è necessaria".
Futuro Ct, ma non solo. Tra i temi introdotti nella chiacchierata anche i possibili interventi per favorire il più possibile il lavoro del prossimo allenatore della Nazionale, come ad esempio quello di garantire un maggior numero di giocatori convocabili: "E' ovvio che sia un argomento che riguarda e interessa tutti noi: l'indirizzo dovrebbe essere quello di dare maggiori possibilità ai giocatori italiani che spesso sono troppo pochi in campo. Ieri ad esempio sono rimasto molto felice nel vedere una squadra come il Crotone giocare così bene a San Siro con dieci italiani in campo. So che ci sono norme comunitarie che potrebbero ostacolare questo fenomeno, ma negli ultimi giorni ho avuto tante riunioni con dei giuristi che sono al lavoro per trovare la formula migliore"