Balotelli: "Fuori dalla Nazionale non solo per colpa mia. Brescia? Magari un domani"

Calcio

L’attaccante non esclude di poter rimanere al Marsiglia e su un futuro in Italia è chiaro: "Al Brescia? Magari un domani". Sulle discriminazioni: “È più facile individuare lo scemo e mandare via lui che far uscire i giocatori”

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Mario Balotelli ha parlato ai microfoni di 'Canal +' della sua esclusione dai convocati dell'Italia: "Penso che non sono più in Nazionale perché ho colpe anch'io. Al Liverpool per esempio non ho giocato bene ed era normale che non fossi convocato. Poi ci sono state altre cose. Adesso non so se dipenda dal mio carattere un po' forte, o perché è più comodo non chiamarmi, o per il razzismo. Non lo so, ma di sicuro non è colpa solo mia se non sono in Nazionale". L'attaccante del Marsiglia ha cercato di fare chiarezza sul futuro: "A Brescia mi piacerebbe tornare un giorno, ma non credo il prossimo anno, mi piacerebbe giocare a casa. Restare a Marsiglia il prossimo anno? Perché no, è una opzione -prosegue l'ex Milan e Inter-. La mia è stata una stagione positiva. Ma quelli che mi criticano perché non difendo abbastanza sono stupidi perché sanno che non sono un Tevez o un Cavani che pressa tutti. E poi pure io presso, ma magari non come si aspettano i tifosi. Pazzo forse lo sono in campo, perché voglio  vincere e sono istintivo, ma fuori sono un tipo tranquillo, e non uno stupido. L'immagine del pazzo me l'hanno etichettata i giornalisti  inglesi. Non ho mai preso a freccette nessuno. È vero invece che ho avuto un maiale in casa. Me l'avevano regalato spacciandolo per un maiale nano che poi è cresciuto e così l'ho dato via". Poi sul razzismo: "È importante che chi si può far ascoltare come me prenda posizione anche per dar voce a chi subisce discriminazioni nella vita normale. Quel che non capisco è come non ci si rivolti contro ogni discriminazione. Se sono allo stadio, magari con mio figlio e il vicino insulta qualcuno, perché è nero o gay, io gli tiro le orecchie. Uscire dal campo si può, ma non mi alleno tutta una settimana per poi uscire dal campo per uno scemo. È più facile individuare lo scemo e mandare via lui”.