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Italia, Mancini: "Europei, speriamo che ci sottovalutino. Scudetto, Inter e Lazio ci sono"

Nazionale
©Getty

Il Ct della Nazionale sereno verso Euro 2020: "Speriamo che gli avversari ci sottovalutino, a fari spenti possiamo arrivare fino in fondo. Scelte quasi fatte. De Rossi nello staff? Vedremo". Poi occhi puntati sulla Serie A: "Lazio e Inter brave ad approfittare della frenata della Juventus: se riuscissero a rimanerle agganciate potrebbero giocarsi il titolo. Ibra? Quando gioca lo sa fare ancora molto bene. Credo sia stato uno dei giocatori più forti al mondo"

"Come finirà all’Europeo? Partendo con molta umiltà, a fari spenti, la Nazionale potrebbe andare lontano. Molto lontano". Roberto Mancini non ha dubbi. Ospite della Gazzetta dello Sport a Milano per la  presentazione del Pulcino d'Oro 2020, torneo internazionale giunto alla sesta edizione che coinvolge 5600 baby calciatori, il Commissario Tecnico della Nazionale ha parlato dell'avvicinamento a Euro 2020, con un occhio anche alla lotta scudetto in Serie A. "Ero un ragazzino che non vedeva l’ora di allontanarsi da Jesi per partecipare ai primi tornei importanti - il ricordo di Mancini alla platea formata da tanti piccoli calciatori - mi pareva di andare lontano e di puntare a sogni più grandi". Fino alla panchina della Nazionale, con un Europeo da preparare e quattro amichevoli alle porte: il 27 marzo sarà tempo di sfidare l'Inghilterra, quattro giorni dopo sarà sfida alla Germania. Tra fine maggio e inizio giugno gli Azzurri troveranno San Marino e Repubblica Ceca. "Giocheremo due partite particolarmente difficili, fuori casa e contro squadre molto forti. Saranno due test importanti in vista dell'Europeo".

"Squadra solida, spero che gli avversari ci sottovalutino"

Nel corso della sua visita in Gazzetta, Mancini ha parlato delle scelte riguardanti la rosa di convocati per Euro 2020, tema affrontato anche domenica scorsa nel corso di Sky Calcio Club. "Le scelte sono ormai fatte: la rosa è quasi al completo" le parole del Ct, che non teme i recenti sviluppi tecnici che hanno riguardato i suoi terzini: su tutti il passaggio di Florenzi al Valencia e il poco spazio trovato sin qui da Emerson Palmieri al Chelsea. "Non sono assolutamente preoccupato. La squadra è impostata, la considero solida: tutti i miei calciatori sanno bene quello che devono fare. Spero che gli avversari ci sottovalutino, questo aspetto potrebbe essere un'arma a nostro favore. Nel frattempo dobbiamo cercare di migliorare e crescere: abbiamo ancora qualche mese per lavorare". Spazio anche per il capitolo legato a Daniele De Rossi, per il quale si era parlato di un futuro nello staff della Nazionale dopo il recente ritiro dal calcio giocato: "Abbiamo parlato prima che lui andasse a giocare al Boca - ammette Mancini - in quel momento poteva esserci una possibilità. Vedremo quello che lui farà in futuro".

"Serie A bellissima. Complimenti a Conte, Ibra campione oltre l'età"

Il discorso Italia si intreccia con quello legato alla Serie A: "È un campionato bellissimo, con tre squadre in un punto. E con ancora tutti gli scontri diretti da giocare. Il ko della Juventus a Verona? Credo sia un incidente di percorso - spiega Mancini - dopo tanti anni di vittorie è normale attraversare un momento più complicato, anche perché la Juve ha cambiato l’allenatore e anche diversi giocatori. La squadra di Sarri rimane la squadra più forte". E in vetta, alla pari con l'Inter di Conte: "Ad Antonio faccio i complimenti per quello che sta dimostrando. Ha ottenuto i giocatori che voleva e sta portando l’Inter dove merita di stare". Domenica, intanto, sarà scontro diretto all'Olimpico tra Lazio e Inter: "Due squadre che sono state brave ad approfittare della frenata della Juventus: se riuscissero a rimanerle agganciate potrebbero giocarsi il titolo. La Lazio è la sorpresa". Spazio anche per il Milan, che "ha giocatori validi e sta migliorando anno dopo anno. Non sono dell’idea che in ogni stagione si debbano vendere i giocatori per cercarne altri. Devono ripartire dal primo tempo giocato contro l’Inter". E da un volto tornato da un mese e mezzo in rossonero: "Ibrahimovic è un grande campione. Ha la sua età, ma quando gioca lo sa fare ancora molto bene. Credo che lui sia stato in assoluto uno dei giocatori più forti al mondo".