Gravina: "Fiduciosi per Euro 2032, dossier qualificato"

LE PAROLE

Le parole del presidente della Figc a margine del consiglio federale commentando la candidatura a Euro 2032 da parte dell'Italia da presentare entro il 12 aprile all'Uefa. E sulle carte Covisoc: "Nel nostro Paese c'è una cultura del sospetto diffusa. E' una strategia, un metodo di lavoro che fa parte del nostro Paese e mi stupisce che si segua questa cultura"

"Siamo fiduciosi perché riteniamo che l'Italia stia predisponendo un dossier altamente qualificato e che non tiene conto solo della carenza, alla quale vorremo porre rimedio in tempi relativamente brevi, legata alle infrastrutture. E' un Paese e una nazione che ha dimostrato grandi capacità nell'organizzazione di grandi eventi". Lo ha detto Gabriele Gravina, presidente della Figc, a margine del consiglio federale commentando la candidatura a Euro2032 da parte dell'Italia da presentare entro il 12 aprile all'Uefa.  "Le quattro partite di Euro2020 ospitate a Roma hanno dimostrato grande attitudine nell'essere sempre pronti ad affrontare quello che ci viene chiesto da parte degli organismi internazionali - ha aggiunto -. C'è grande entusiasmo anche da parte di tutte le componenti nel condividere un percorso che ci vede impegnati con il ministro Abodi e il governo - ha concluso Gravina - per arrivare pronti al deposito del dossier con la speranza che sia supportato da un provvedimento di governo che darà rassicurazioni e certezze chi giudicherà nostra candidatura". 

"Supercoppa? Noi primi tifosi della Serie A"

"Nuovo format della Supercoppa Italiana? Ho grande rispetto per il principio della democrazia e per chi ha responsabilità di fare delle scelte – ha proseguito Gravina in merito al nuovo format della Supercoppa Italiana che dal 2024 sarà assegnata al termine di una Final Four -. La scelta della Lega di A è in linea con quanto fatto dalla Spagna e altre federazioni. Non entro nel merito delle valutazioni di queste scelte che sono di natura imprenditoriale. Mi auguro poi che la Lega di A possa individuare un percorso virtuoso.  Siamo i primi tifosi del successo della Lega di A: più guadagna, meglio sta tutto il calcio italiano. Ben venga qualunque forma di nuovo orizzonte. Perché il loro orizzonte è quello di tutto il calcio italiano".     

"Carte Covisoc? In Italia la cultura del sospetto è diffusa…"

Il presidente della Figc ha anche risposto alle domande sulle due 'carte Covisoc' che la federazione ha consegnato ai legali di Cherubini e Paratici nell'ambito del caso plusvalenze, che ha portato alla penalizzazione di 15 punti ai danni della Juventus, ora al vaglio del Collegio di Garanzia: "Nel nostro Paese c'è una cultura del sospetto diffusa. E' una strategia, un metodo di lavoro che fa parte del nostro paese e mi stupisce che si segua questa cultura. Capisco le diverse strategie, ma è evidente il modo di lavorare all'interno della Figc che io ho dichiarato dal primo istante, tracciando perfettamente i contenuti di quelle due mail. Non c'è niente di strano, ho chiesto alla Covisoc di fare accertamenti per forme di studio e la Covisoc rileva, tutto qui. E' una modalità operativa di studio che si è trasformata in una forma di esaltazione, una modalità per trovare un grimaldello", rimarca Gravina.

I tempi della giustizia sportiva

"La giustizia è la giustizia, noi abbiamo fatto studi e messo a disposizione materiale e ci siamo fermati, tutto il resto non rientra nel giudizio della federazione. Il problema è nel momento in cui si tenta di violentare le norme del codice di giustizia sportiva: non possiamo andare al di fuori di quelle norme", ha aggiunto Gravina rispondendo a chi gli chiedeva se le tempistiche per i processi legati alle plusvalenze non possano inficiare sul rush finale di campionato. "Capisco - ripete - le strategie che si stanno portando avanti, ma serve senso di responsabilità da parte di tutti per atterrare in un periodo che consenta al campionato di vivere il suo naturale percorso e alle parti di accettare i verdetti degli organi di giustizia. Poi sicuramente arriverà un momento in cui bisognerà porre un punto fermo". Il numero uno di via Allegri aggiunge che "il campionato emetterà un suo verdetto che mi pare che il campo stia delineando in maniera molto chiara. Noi rimaniamo in attesa del giudizio del Collegio di Garanzia per una sola società. Ci sono altre verifiche da parte della procura, non so se saranno definite in questo campionato o in momenti successivi ma la giustizia deve seguire il suo corso".

Sugli arbitri: "Devono pagare anche le società coinvolte"

"L'idea è quella di tutelare sempre di più e nel miglior modo possibile la categoria dei giovani arbitri che subiscono violenze inaudite, non solo da calciatori ma anche da dirigenti. E' chiaro che chi tocca l'arbitro dovrà uscire dal mondo del calcio". Lo ha detto Gabriele Gravina, presidente della Figc che in consiglio ha stigmatizzato la preoccupante recrudescenza delle aggressioni ai direttori di gara definendoli "atti vili e incresciosi", anticipando lo studio, d'accordo con l'Aia, di una norma di contrasto da sottoporre alla prossima riunione del Consiglio Federale, che preveda sanzioni ancora più severe, fino alla possibilità di punti di penalizzazione in classifica per la società cui appartiene il tesserato che si rende colpevole di violenza. "Secondo me ci deve essere fino alla radiazione, ma dipende dalla gravità, per chi tocca l'arbitro - ha proseguito Gravina - Mentre una società deve pagare quando c'è il suo coinvolgimento diretto o indiretto perché non fa nulla". Poi ha concluso: "Abbiamo bisogno di rispetto del mondo del calcio, è fondamentale lanciare questo messaggio".