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Italia, le news sui convocati del CT Spalletti per la tournee della nazionale

Nazionale

Marco Nosotti

In attesa dell'Europeo, la Nazionale guidata da Luciano Spalletti parte per la tournée americana: domani le convocazioni del ct, tante novità tra nomi inediti e nuovi moduli

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La tournée americana per coltivare principi di calcio e di vita, scremare il gruppo e vagliare nuove soluzioni tattiche. Fatto il necessario - qualificarsi all’Europeo - ora Spalletti lavora per costruire senso di appartenenza, passione condivisa, volontà di venire in azzurro con la voglia di migliorare. Sul campo, tra le alte cose: riaggressione ossessiva, voglia di riconquistare insieme la palla, tanti 1 vs 1 per fare superiorità e disorientare.

I nomi nuovi

Nomi nuovi? Sì, ce ne sono diversi: Calafiori per esempio, difende e costruisce, è cresciuto con Motta in affidabilità e agonismo. Cambiaso, duttilità, intelligenza ed ottima corsa, come quella di Bellanova (dominatore della fascia destra con il Torino). Ultimamente è uscito pure il nome di Folorunsho, ha motore, colpi e caratteristiche che possono tornare utili anche quando non puoi fare una gara di dominio. Vedremo.

E nuovo anche il modulo

Ecco intanto un principio sacro a Spalletti: lavorare sulle caratteristiche dei giocatori, esaltarle al servizio del gruppo. Per questo oltre al 4-3-3 di base , che diventa spesso un 4-3-2-1, in America, lo avevamo anticipato, dobbiamo aspettarci un cambiamento di sistema: Italia con la difesa a tre, modello Inter per intenderci, non solo perché il blocco nerazzurro (Darmian-Acerbi-Bastoni) funziona, ma anche perchè quasi tutti i suoi difensori migliori, Spalletti li prende da squadre che si schierano a tre dietro. Centrocampo a quattro e due sottopunta/trequartisti alle spalle del centravantiRetegui o Scamacca nell’ordine, da capire poi se tra gli altri (come Lucca e Kean) ci sia possibilità di scelta. Immobile è sceso nelle gerarchie, Raspadori resta l’altro modo di essere numero 9. Ma l'attaccante del Napoli, insieme al ritrovato Pellegrini di De Rossi, Chiesa Frattesi, e anche Gnonto, è perfetto per giocare sotto la punta, in quella zona in cui, nel calcio moderno, si determina. Mancando la geniale elasticità tecnico-tattica di Berardi, infortunato, sarebbe una soluzione. Nel 4-3-3 poi torna Zaccagni a sinistra e Chiesa potrebbe benissimo occupare il posto lasciato libero dall’esterno neroverde. Posto cui puntano anche Politano ed Orsolini, che però, a fronte di grandi giocate, ancora lascia qualcosa in termini di continuità. Troveremo tante conferme, ma soprattutto (da Di Lorenzo e Dimarco ad Udogie, Buongiorno, Scalvini, Cristante e Jorginho, Barella, Bonaventura a centrocampo), quell’El Shaarawy prezioso equilibratore che si esalta a Roma, e che Spalletti aveva già visto e schierato contro l’Inghilterra, in quella che, limitatamente al primo tempo, è una delle partite manifesto della sua gestione.

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