Un milione di Ahanor

Nell’epoca del “in Italia non abbiamo giovani calciatori di talento” c’è un grande paradosso: un giovane di talento nato in Italia c’è, ma non può essere convocato da Gattuso. Il suo nome è Honest Ahanor, ha 17 anni e nella scorsa estate l’Atalanta lo ha acquistato per circa 20 milioni dal Genoa. E prima dell’affondo dei nerazzurri, lo aveva cercato anche il Milan di Allegri, ma non solo. Per Transfermarkt è – insieme al tedesco del Bayern Lennart Karl – il 2008 più prezioso al mondo: vale proprio 20 milioni di euro. Può giocare come difensore centrale in una difesa a tre, come terzino sinistro e anche come esterno a tutta fascia. Ha corsa, fisico e intelligenza tattica, ha già esordito in Champions League e in poco tempo è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante nelle rotazioni di Juric. Gattuso lo segue con interesse, sa che può diventare una risorsa preziosa per la sua Nazionale ma… non può convocarlo. Perché? Ahanor nasce il 23 febbraio 2008 ad Aversa, in provincia di Caserta. Due anni dopo si trasferisce con sua madre a Genova, per la precisione nel quartiere Cornigliano, dove sorge l’Abbazia di San Nicolò al Boschetto, per tutti semplicemente il ‘Boschetto’, un centro di accoglienza per persone e famiglie in difficoltà. Dopo qualche anno al ‘Boschetto’ nasce, grazie a Cristiano Franco Macaro, il ‘Progetto Atletico’, un progetto solidale che permette ai bambini presenti al centro di accoglienza di giocare a calcio. Al primo allenamento si presentano in cinque. Sentendo il rumore del pallone, un bambino si affaccia dalla finestra e chiede: “Posso giocare anche io?”. “Certo”. Appena inizia a giocare, tutti si accorgono che quel bambino ha qualcosa di speciale. E quel bambino è proprio Honest. A 9 anni il suo talento è già evidente e così il Genoa lo accoglie nel proprio settore giovanile. Fino ai 14 anni, però, non può essere accolto nel convitto del club e dovrà fare avanti e indietro dal ‘Boschetto’ a Pegli. In quegli anni il centro sportivo del Genoa diventa la sua seconda casa: passa le festività natalizie con alcuni membri dello staff del club e la madre lavora lì per fare le pulizie. Nel mentre cresce calcisticamente, si struttura fisicamente e diventa sempre più forte tecnicamente. Gioca sotto età e nella sua categoria: spesso gioca più partite nel weekend. Nella stagione 2023-24, a 15 anni, gioca con Under 18 , Under 19 e Primavera. Nella stagione 2024-25 è già in prima squadra: il 28 settembre 2024 Gilardino lo fa esordire da titolare in casa contro la Juve. A novembre si ferma per infortunio e resta ai box per 5 mesi. Ad aprile torna in campo, questa volta a dargli fiducia è Vieira . Nel finale di stagione l’allenatore francese lo fa giocare spesso e la Serie A scopre definitivamente il talento di Ahanor. In estate, poi, arriva il passaggio all’Atalanta. Perché quindi un ragazzo capace di bruciare tutte le tappe e da sempre riconosciuto come un grande talento non può essere convocato da Gattuso e non ha neanche una presenza con le Under delle Nazionali? Semplice, al momento Ahanor non è italiano. In Italia è in vigore lo ‘Ius Sanguinis’, il principio giuridico secondo cui la cittadinanza si acquisisce per discendenza. In poche parole: per essere italiano devi avere almeno un genitore italiano. Honest è nato in Italia ma entrambi i suoi genitori sono nigeriani e quindi non ha la cittadinanza italiana ma solo quella nigeriana. In questi anni la Nigeria ha provato a convocarlo ma Ahanor ha sempre rifiutato: “La mia famiglia è nigeriana, ho grande rispetto per la Nigeria, ma io mi sento italiano. E genovese”. E non potrebbe essere altrimenti. È nato qui, è cresciuto qui e il suo Paese è il nostro. Dal 2023 ha iniziato le pratiche per poter essere riconosciuto come italiano ma, nonostante l’aiuto del Genoa, ancora non c’è riuscito. A febbraio compirà 18 anni e potrà chiedere ufficialmente la cittadinanza ma la pratica per ottenerla è molto lunga. Media, social network e addetti ai lavori sono già insorti chiedendo di accelerare il tutto per far sì che Ahanor possa avere la cittadinanza quanto prima e poter essere convocato per il Mondiale. Giusto: Honest Ahanor si sente ed è italiano, e merita di essere riconosciuto in quanto tale. Ma la sua storia è simile a quella di tanti altri ragazzi e ragazze che hanno la ‘colpa’ di non saper calciare bene il pallone e che per ottenere la cittadinanza italiana dovranno aspettare anni e anni. Secondo i dati Istat, nel 2022 erano circa 1,3 milioni i minori nati in Italia da genitori stranieri. Di questi, solamente 300mila avevano ottenuto la cittadinanza italiana. Ciò significa che circa 1 milione di ragazzi e ragazze nati e cresciuti in Italia ha bisogno del permesso di soggiorno per poter vivere nel luogo che chiama 'casa'. Il problema, insomma, è ben più grande di una convocazione in Nazionale e ridurlo a questo significa ragionare come il personaggio di Checco Zalone in ‘Quo Vado’, quello che in un centro d’accoglienza a Lampedusa chiede ai migranti se ci fosse “un mediano dai piedi buoni”. Una scena intrisa di umorismo pirandelliano, che più che ispirarsi alla realtà, la riproduce fedelmente.

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Un milione di Ahanor

Emiliano Tomasini