Troppi colpi di testa in carriera, Alan Shearer ha problemi di memoria
Premier LeagueIl 47enne ex giocatore del Newcastle si è sottoposto ad alcuni test dopo qualche problema di memoria: "Il calcio deve prendersi cura di vecchi giocatori con problemi di demenza. È un gioco tosto e fantastico, ma non deve diventare un gioco omicida"
La carriera di Alan Shearer è stata caratterizzata da grandi numeri: 260 gol in Premier League (unico ad aver segnato così tanto), 44 tra Fa Cup e Community Shield, 32 nelle Coppe europee e 30 con l'Inghilterra. Tante le reti segnate soprattutto sfruttando la sua migliore qualità, quel colpo di testa che gli ha permesso di segnare 46 gol in campionato (secondo solo a un altro grande ariete come Peter Crouch). Ma se prima le incornate lo avevano fatto esultare in molte occasioni, oggi potrebbero essere la causa dei suoi problemi fisici.
In un documentario realizzato dalla BBC e ripreso dal sito del Mirror, infatti, Shearer spiega: "Ho una memoria davvero disastrosa. Non so se è per via del fatto che tendo a non ascoltare, ma è così. Per questo ho deciso di fare alcuni test". Un vero e proprio calvario per l'ex Newcastle: "I test sono stati abbastanza snervanti. Quando giochi a calcio da professionista ti aspetti di avere problemi alle ginocchia, alle caviglie, alla schiena, cose che effettivamente ho. Ma non ho mai pensato che il calcio potesse procurarmi danni cerebrali. Per ogni gol che ho segnato di testa in una partita, ho colpito un pallone mille volte in allenamento. Se dovesse esserci una connessione tra queste cose, allora è qualcosa che può mettere in grave pericolo".
Shearer, non sei l'unico
Il 47enne inglese non sarebbe l'unico calciatore a soffrire di questi problemi. Il Mirror racconta, infatti, che ci sarebbero altri 375 ex calciatori inglesi a soffrire di disturbi mentali come la demenza. Così conclude Shearer: "Non è stata fatta la minima ricerca in proposito. Le autorità calcistiche sono state molto riluttanti nel trovare risposte. Hanno nascosto tutto sotto il tappeto, e non è una cosa positiva. Il calcio deve prendersi cura di vecchi giocatori con problemi di demenza e mettere fine a questa abitudine di gettarti in una discarica una volta che hai smesso. È un gioco tosto, è un gioco fantastico, ma dobbiamo essere sicuri che non diventi un gioco omicida". Parole forti che potrebbero aprire un caso in Inghilterra.