Kanté e quella passione per la matematica: da possibile "Fantozzi" a campione del mondo
Premier LeagueIl centrocampista francese, che nel suo palmarès può vantare due Premier e una Coppa del Mondo, soltanto cinque anni fa giocava in terza divisione: “Quando entrai nel Boulogne non avevo un contratto da professionista e decisi di continuare gli studi”. Tanto da conseguire la laurea in Accounting e da pensare ad un futuro in stile “Fantozzi”
Lo Stade de France e i suoi compagni di Nazionale, dopo la vittoria di misura contro l’Olanda, gli hanno dedicato un coro: “Ha fermato Messi ma…”. Sì, iniziava più o meno così. Perché N’Golo Kanté è molto bravo in mezzo al campo, ma anche ad imbrogliare con il mazzo di carte in mano. Tante le partite con Pogba e gli altri durante la lunga e vincente permanenza in Russia, tante evidentemente le sconfitte inflitte a tutti loro. Grazie anche a qualche trucchetto, forse. Quanto basta per farsi dare scherzosamente dell’ imbroglione dagli oltre 80 000 che, l’altra sera, hanno assistito alla vittoria sull’Olanda.
La passione per la matematica
E pensare che Kanté a giocare a carte nella hall dell’albergo in Russia poteva benissimo non esserci. Figuriamoci, allora, alzare al cielo di Mosca prima e Parigi poi una coppa del Mondo. Già, la sua storia la sanno un po’ tutti: soltanto cinque anni fa, il centrocampista tutto fare al quale Deschamps non rinuncerebbe mai giocava nel Boulogne, dove arrivò nel 2010. Ma forse in pochi sanno quello che sarebbe potuto essere il suo destino nel caso non fosse riuscito a sfondare in campo: “Facevo parte della seconda squadra, abbiamo giocato prima nella sesta e poi nella quinta divisione del calcio francese – ha raccontato ai microfoni di Sky Sports – naturalmente non eravamo professionisti e per questo decisi di continuare gli studi. Non ero sicuro che il calcio mi avrebbe dato il necessario per vivere. A 18 anni mi sono diplomato, in seguito ho studiato ragioneria per altri due anni. Infine, una volta arrivato in prima squadra, ho smesso di studiare”. Fatto sta che il buon Kanté è un ragioniere certificato grazie alla sua laurea in accounting. La passione della matematica oltre a quella della palla. Sì, era bravo anche lì.
Da possibile “Fantozzi” al coro dello Stade de France
Il suo sogno, insomma, era quello di finire dietro una scrivania in puro stile Fantozzi. O forse no, il pallone probabilmente è sempre stato al centro dei suoi pensieri, tanto da guidarlo per due volte consecutive in cima alla Premier e sul tetto del mondo con la maglia del suo paese. Lui, così timido e chiuso. Lui che in campo si danna l’anima rincorrendo palloni e avversari e che poi, nel momento del trionfo, preferisce stare in disparte. Durante la festa allo Stade de France, la timidezza che da sempre lo contraddistingue lo frenava dal prendere la coppa e dall’alzarla, così come hanno fatto tutti. Ci è voluto Nzonzi per far sì che gli venisse consegnata in mano. Coccolato e amato da tutti. Ma, nonostante questo, nessuno lo ha difeso dal coro dei compagni: “Piccolo e gentile ha fermato Messi, ma a carte è un imbroglione”. Cantato da tutto lo stadio. “Non è che si potrebbe cambiare canzone?” La sua timida richiesta. No, a questo giro il povero N’Golo non lo ha assecondato nessuno.