L'allenatore del Liverpool si unisce ai tanti calciatori che hanno abbracciato l'ente benefico lanciato da Juan Mata, per aiutare i ragazzi cresciuti in contesti problematici in giro per il mondo
Per loro è un gesto da nulla, ma per tanti giovani svantaggiati potrebbe cambiare le cose. L'ultimo gentiluomo del pallone è Jurgen Klopp: "C'è gente là fuori che non è fortunata come noi", le parole dell'allenatore del Liverpool a margine del Gran Gala FIFA di lunedì. "Dunque sono davvero orgoglioso e felice di annunciare che da oggi sono un membro della famiglia di Common Goal. E' arrivato il momento di fare un passo in più", l'organizzazione benefica che attraverso l'1% dello stipendio devoluto dalle personalità del calcio (un volume stimato di 50 miliardi l'anno) aiuta i ragazzi di tutto il mondo a emergere da contesti sociali difficili. I principali contribuenti sono i calciatori, ma a fare da apripista tra gli è allenatori è stato Julian Nagelsmann del RB Lipsia, nel 2017: "Grazie ai suoi risultati incredibili in Bundesliga e in Premier League, che gli hanno permesso di avere la stima di tantissimi sostenitori al di là della propria squadra, Klopp avrà un impatto formidabile per sensibilizzare l'attenzione attorno al movimento", il commento sul collega connazionale. "E ispirerà tanti altri allenatori e giocatori di top level a seguire il suo esempio".
I volti di Common Goal, da Juan Mata a Chiellini
L'ente benefico è stato fondato con il supporto del fantasista spagnolo nel 2017, subito seguito dal presidente della UEFA Aleksander Ceferin. Da allora, tantissimi colleghi di Mata si sono uniti al progetto: dal nostro Giorgio Chiellini a Mats Hummels, fino alle campionesse del mondo Alex Morgan e Megan Rapinoe. E in Danimarca, il Nordsjaelland è andato oltre, diventando il primo club ad abbracciare Common Goal.