Klopp risponde a Guardiola: "Manè non è un tuffatore. Il City avrebbe chiesto il rigore"

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Dopo la frecciata dell'allenatore del Manchester City, che aveva accusato Manè di essere un "tuffatore", il tedesco risponde difendendo il suo giocatore: "Sono sicuro al 100% che il City avrebbe chiesto il rigore, perché era rigore"

Un “talento speciale”, così l’ha definito Pep Guardiola. E a Jurgen Klopp la frecciata, ovviamente, non è piaciuta. “Il Liverpool ha vinto spesso così – aveva detto l’allenatore del Manchester City commentando il successo dei Reds sull’Aston Villa ottenuto allo scadere grazie a un gol di Manè – a volte sono bravi a tuffarsi, a volte sanno segnare gol incredibili all’ultimo minuto”. Nessun nome, niente riferimenti diretti, ma l’allusione al presunto “tuffo” di Manè, ammonito per simulazione poco prima di trovare il gol decisivo, è chiara.

La risposta di Klopp

Dopo le parole di Guardiola, Manè diventa dunque un “diver”, “tuffatore”, nella patria in cui i simulatori non sono accettati, e Klopp non ci sta. Non sono sicuro che Guardiola stesse parlando di Manè. Forse più in generale di noi, magari mi sbaglio ma non ho sentito il nome di Sadio da nessuno”, ha esordito. “Ma posso dire che Manè non è assolutamente un tuffatore. C’è stata una situazione in cui c’è stato un contatto ed è andato giù. Forse non era rigore, ma il contatto c’è stato. Non è come saltare e fingere di essere stati colpiti. C’è stato il contatto e queste sono le situazioni in cui i rigori vanno dati. E sono sicuro al 100% che se fosse successo al City avrebbero voluto il rigore, perché era rigore”.

Pochi giorni dopo essersi schierati insieme nella “lotta” contro i troppi impegni che i club inglesi sono costretti a fronteggiare (con Guardiola che ha appoggiato Klopp dopo il suo appello), i due tornano quindi rivali, separati da 6 punti in classifica (guida il Liverpool) dopo 11 giornate. Ennesimo botta e risposta tra i protagonisti dell’ultima lotta per il titolo e, verosimilmente, anche della prossima.