Sir Alex Ferguson compie 79 anni: i giocatori più forti allenati e lanciati in carriera
Il manager scozzese festeggia oggi 79 anni, un terzo dei quali passati sulla panchina del Manchester United. È con i Red Devils che si è definitivamente affermato, diventando uno degli allenatori più bravi, rispettati e vincenti della storia. Tanti i talenti lanciati, alcuni dei quali sono diventati tra i più bravi al mondo, e altri che sotto la sua ala (ma che hanno debuttato in altre squadre) sono maturati e diventati campioni di primo piano. Li ricordate?
DAVID BECKHAM. Il giocatore più rappresentativo tra quelli lanciati nel grande calcio da Sir Alex è, probabilmente, lui. Protagonista anche di episodi al limite con lo scozzese - famoso il lancio dello scarpino dell'allenatore verso il suo numero 7 -, lo Spice Boy è cresciuto nel settore giovanile dello United e a 17 anni da poco compiuti ha trovato l'esordio in prima squadra, entrando in una partita di Coppa di Lega. Da lì, fatta eccezione per un brevissimo prestito al Preston, ha giocato con i Red Devils e Ferguson fino al 2003, vincendo tutto
PAUL SCHOLES. Della stessa generazione ha fatto parte il centrocampista che, a Manchester, ha giocato per tutta la sua carriera, ritirandosi nel 2013 proprio insieme a Sir Alex Ferguson. Con lui il debutto (con gol) il 24 settembre 1994, in una sconfitta a Ipswich, preludio di una stagione da protagonista e una seconda chiusa in doppia cifra. In totale sono state 710 le presenze con i Red Devils per il centrocampista dallo straordinario ordine tattico e tecnico, per 28 trofei complessivi
RYAN GIGGS. Lo straordinario vivaio dei Red Devils coltivava in quegli anni anche il talento del gallese, debuttante in Premier proprio grazie a Ferguson. Anche lui ha vestito sempre la stessa maglia, fino a quando ha appeso gli scarpini al chiodo nel 2014: 930 gettoni complessivi che lo rendono il leader assoluto per presenze con il club e 37 trofei, il più vincente di tutti i tempi del calcio inglese. Bastano queste statistiche per capire l'apporto reciproco che l'esterno e il suo allenatore si sono diventati per affemarsi così tanti anni ad alto livello
GARY NEVILLE. Anche la difesa di quello United aveva il suo punto di riferimento e ne è stato il capitano per sei stagioni. Il suo esordio è arrivato in Coppa Uefa nella stagione 1992/93, la prima di 599 partite totali, tutte con i Red Devils. Terzino destro aggressivo e di grande disciplina tattica, è diventato un titolare inamovibile per Ferguson a partire dalla vera seconda stagione con i grandi e insieme hanno vinto 31 trofei
PHIL NEVILLE. Anche il fratello Phil è stato un elemento importante di quello United, lanciato da Sir Alex Ferguson in prima squadra due anni dopo Gary. Terzino destro, ma abile a giocare anche da centrale e sul lato opposto, è stato protagonista a Manchester per 11 stagioni, nella quale ha vinto 14 trofei, ma nel 2005 ha poi deciso di proseguire la carriera altrove: è andato all'Everton, dove si è ritirato 8 anni dopo
NICKY BUTT. L'ultimo dei cosiddetti Fergie's Fledglings è stato il centrocampista, forse meno appariscente degli altri ma protagonista comunque di stagioni di alto livello che lo hanno consacrato come uno dei più vincenti di sempre. Centrocampista disciplinato tatticamente, ha rappresentato spesso per lo scozzese il 12° uomo, il primo da inserire a gara in corso. Dopo il debutto nel 1994, è rimasto 10 stagioni a Manchester prima di andare altrove, disputando in totale con i Red Devils 384 partite
WES BROWN. Il 1998 è, invece, l'anno in cui Ferguson fa esordire questo giovane difensore centrale, alto e possente ma spesso frenato dagli infortuni. Quella contro il Leeds è la prima di 361 presenze complessive nella quale garantisce - spesso in compagnia di Rio Ferdinand - solidità al reparto. Dopo 15 stagioni lascia il club, con un palmares di 21 trofei
GERARD PIQUÉ. Andando avanti negli anni, Ferguson fa debuttare un altro difensore destinato a diventare tra i migliori al mondo nel suo ruolo. Lo spagnolo cresce nella Cantera del Barça, ma è al Manchester United che conosce il calcio da professionista. A 17 anni lo scozzese lo manda in campo in Coppa di Lega, poi raccoglie altre 22 presenze in 3 anni (con in mezzo il prestito al Saragozza). Il ragazzo ha bisogno di giocare e così si arriva all'operazione che celebra il suo ritorno in blaugrana
PAUL POGBA. Le stesse richieste di spazio portano all'addio (anzi, all'arrivederci) anche il francese da Old Trafford. Ferguson nota le sue straordinarie qualità e lo fa debuttare in prima squadra a 18 anni, il 20 settembre 2011. In quella stagione raccoglie 7 presenze, giudicate dal centrocampista troppe poche. E così arriva il trasferimento a costo zero alla Juventus che lo rivenderà allo stesso United quattro anni dopo per 105 milioni di euro
WAYNE ROONEY. Ci sono poi giocatori che non hanno esordito con Ferguson, ma che sotto la sua ala sono definitivamente esplosi. È il caso del centravanti inglese, trasferitosi ai Red Devils dopo il debutto ancora minorenne all'Everton. 13 stagioni prima di far ritorno a casa, in cui si è affermato a livello mondiale grazie alla protezione e cura del suo allenatore. Così è diventato il miglior marcatore della storia del club: insieme hanno vinto 15 trofei
ROY KEANE. Stesso discorso per il centrocampista irlandese, mediano di straordinario temperamento, approdato allo United di Ferguson nel 1993, dopo tre ottime stagioni con il Nottingham Forest. È con i Red Devils, però, che si è consacrato definitivamente: il suo equilibrio in mezzo al campo ha garantito al club 12 stagioni e mezzo di successi, con 17 trofei vinti, alcuni dei quali indossando la fascia di capitano
OLE GUNNAR SOLSKJAER. È cresciuto sotto l'ala dello scozzese anche l'attuale allenatore dello United, pescato a 23 anni dal Molde e poi rimasto ai Red Devils per 11 stagioni, fino al termine della carriera. I tifosi non dimenticano i 127 gol segnati e i 15 trofei messi in bacheca, ma la rete che ricordano con più affetto è sicuramente quella segnata nel recupero contro il Bayern Monaco, gol vittoria in finale di Champions 1999
CRISTIANO RONALDO. Se oggi il portoghese è diventato quello è lo deve in parte a Sir Alex Ferguson. L'allenatore rimase impressionato dalle qualità di CR7 in uno Sporting Lisbona-Manchester di inizio agosto e fu convinto a comprarlo. Da lì l'ascesa di Ronaldo, diventato un giocatore completo alla corte dello scozzese, molto più concreto e sempre con la testa sulle spalle. Un binomio vincente che ha portato 9 trofei al club più un Pallone d'Oro a CR7
GIUSEPPE ROSSI. Tra i giocatori lanciati da Ferguson nel calcio professionistico ci sono anche due italiani che poi, nella loro carriera, non sono riusciti a mantenere le aspettative per diversi motivi. Il primo è Giuseppe Rossi, fermato da una serie cronica di infortuni (tre rotture del crociato, solo per citarne alcuni) che hanno condizionato la sua crescita. Ferguson lo ha fatto debuttare a 17 anni in Coppa di Lega, la prima di 14 presenze totali con i Red Devils, condite da 4 gol
FEDERICO MACHEDA. Il secondo è lui a cui, a un esordio da urlo, ha fatto seguito poi una carriera molto al di sotto delle aspettative. A 18 anni ancora da compiere, Ferguson lo manda in campo e lui, nei minuti di recupero, segna in girata il gol del 3-2 sull'Aston Villa che proietta i Red Devils verso il titolo. La settimana successiva entra ancora a gara in corso e dopo un minuto corregge in rete il tiro di Marrick, decidendo un'altra sfida. La stagione dopo arriva anche il debutto in Champions, ma non riuscirà più a ripetersi agli stessi livelli e sarà ceduto
