Manchester United, Bayindir from zero to hero: chi è il portiere nuovo idolo dei tifosi

“E ora – si è chiesto uno strabiliato Gary Lineker nel suo studio post-partita – è ancora Onana il titolare al Man Utd? O tocca a Bayindir?”. La magia di un terzo turno di F.A Cup, evidentemente, può tutto. Anche insinuare dubbi poco prima insospettabili. From zero to hero. A queste latitudini, e non solo, il passo è breve. Soprattutto se sei Altay Bayindir. Fino a poche ore fa indiscutibilmente il portiere n.2 nelle gerarchie di Ruben Amorim e del suo Manchester United. E ora addirittura uomo della provvidenza di una squadra risorta per l’ennesima volta dalle sue stesse ceneri. Senza vie di mezzo. La precedente apparizione del turco ex-Fenerbache a difesa della porta dei Red Devils era stata terrificante: quanto meno rivedibile sul gol dell’1-0 degli Spurs firmato Solanke, disastroso sul 4-2 di Son che chiuse virtualmente la partita all’88°, subendo gol direttamente da calcio d’angolo. E addio alla Coppa di Lega. Una prestazione del genere avrebbe potuto blindarlo per sempre in panchina. Invece contro l’Arsenal nel terzo turno di F.A Cup, in una partita cruciale per la stagione, Amorim gli ha dato una nuova occasione. E Bayindir - fin qui utilizzato solo nelle coppe e mai in Premier League - l’ha sfruttata nel modo migliore. Diventando il protagonista di una sfida che ha riportato alla mente i fasti di un’antica rivalità. Tanto che qualcuno sulla stampa inglese ha addirittura scomodato uno storico successo dello United al Villa Park nel replay della semifinale del 1999. L’anno del Treble con Sir Alex in panchina. Quando dopo lo 0-0 della prima partita, Giggs decise la ripetizione ai tempi supplementari segnando il gol del 2-1 finale dribblando più di mezzo Arsenal, dopo una memorabile fuga palla al piede iniziata dalla sua metacampo: uno dei gol più belli della storia del calcio inglese. Questo United non vincerà il Treble. E il bellissimo destro del momentaneo 0-1 firmato Bruno Fernandes al 52° ce lo ricorderemo per un po’, ma non è certo paragonabile al capolavoro di Giggs. Il pathos e la dimensione epica di questa vittoria di Amorim, però, sono degna degli anni migliori dell’era Ferguson. Merito soprattutto di Bayindir, capace di cambiare con una super-parata il corso degli eventi di una partita che sembrava segnata. Prima di diventare eroe assoluto. Per gli 8.000 rumorosissimi tifosi dello United la gioia per il vantaggio era durata poco. Macchiata nove minuti dopo dall’espulsione di Dalot per uno sciocco secondo giallo e azzerata dal pareggio di Gabriel al 63°. Havertz, poi, con tutta la malizia del mondo si è preso un calcio di rigore che probabilmente non c’era. Ma nessun Var poteva fare giustizia, visto che in Fa Cup quest’anno entrerà in scena solo dal quinto turno in avanti. La quasi-rissa che ne era scaturita sembrava il remake di vecchie sfide dell’era Wenger vs Ferguson. O Vieira vs Keane se preferite. Con Maguire che avrebbe voluto 'mangiare' Havertz per poi limitarsi, tutto sommato, a indirizzargli epiteti poco carini: tra questi "tuffatore" è stato forse l’unico ripetibile. Roba e calcio d’altri tempi appunto. Ecco: al 72° il rigore di Odegaard, con lo United sull’orlo di una crisi di nervi e con l’Arsenal in superiorità numerica, era chiaramente un match-point. Ed è qui che è cambiata la storia della partita e forse dell’avventura di Bayindir allo United: una super-parata tuffandosi alla sua sinistra. Di quelle che restano negli occhi e nella testa. Esaltano o spezzano le gambe. A seconda dei lati della barricata. Non il primo rigore parato da Bayindir , ma il primo in assoluto sbagliato da Odegaard in carriera dopo un’iniziale quattro su quattro. Un propellente che ha portato lo United a resistere per un’ora in dieci contro undici. E Bayindir a ripetersi sull’unico rigore non segnato agli shoot-out. Guarda caso proprio di Havertz. Un altro balzo memorabile del portiere turco. Sempre alla sua sinistra, come contro Odegaard. Evidentemente era da quella parte che aveva un appuntamento con la storia dell’Fa Cup. Una competizione la cui misteriosa magia sa sopravvivere anche all’abolizione del replay. Un’innovazione che ha fatto arrabbiare in tanti in Inghilterra. Soprattutto perché penalizza le squadre delle categorie inferiori, storicamente mantenute in vita da un incasso in più contro le grandi. E qualcosa di magico c’è davvero se il rigore decisivo lo ha segnato Zirkzee, contestato dai suoi stessi tifosi nella partita persa in campionato contro il Newcastle prima di capodanno. Il momento più basso, forse, di una squadra capace anche di clamorosi sussulti: come vincere il derby in casa del City in rimonta con due gol nel finale o fermare il super-Liverpool di Slot ad Anfield. E appunto eliminare l’Arsenal dall’F.A Cup in questo modo epico. Grazie a un eroe in porta. Non greco. Ma turco: Altay Bayindir. A proposito: è ancora Onana il titolare, oppure no?

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Paolo Ciarravano