Lucas Paquetá è stato assolto dalle accuse di aver truccato cartellini gialli per fini legati alle scommesse. Resta una sanzione per scarsa collaborazione, ma senza rischio squalifica. "Ho sempre detto la verità. Ora voglio tornare a giocare col sorriso", ha dichiarato il brasiliano
Lucas Paquetá è stato assolto da ogni accusa legata al caso scommesse che lo aveva coinvolto a partire dall'estate del 2023. La Football Association inglese ha concluso l'inchiesta dichiarando il fantasista brasiliano del West Ham non colpevole del presunto tentativo di truccare ammonizioni per influenzare le scommesse sportive, per mancanza di prove sufficienti. Le indagini si concentravano su quattro cartellini gialli ricevuti da Paquetá tra il 2022 e il 2023, in partite di Premier League contro Leicester, Aston Villa, Leeds e Bournemouth. Tuttavia, l'assoluzione non è stata totale: Paquetá è stato ritenuto colpevole di aver violato la regola F3 della FA, per non aver collaborato pienamente con le autorità nell'ambito delle indagini: "Paquetá era stato accusato per presunta mancata collaborazione con le autorità, non avendo risposto adeguatamente alle domande né fornito le informazioni richieste durante l'indagine della FA. Anche in questo caso il giocatore ha respinto le accuse, ma la Commissione le ha ritenute provate dopo l'udienza. Una sanzione appropriata verrà stabilita il prima possibile. La FA attende ora le motivazioni scritte della Commissione in merito alle decisioni prese e, fino ad allora, non rilascerà ulteriori commenti", conclude il comunicato della Football Association.
Paquetà: "Ho sempre sostenuto la mia innocenza, grazie a tutti"
Il caso ha avuto ripercussioni dirette sul mercato: lo scorso anno, il Manchester City era pronto a versare 85 milioni di sterline per portare l'ex milanista all'Etihad Stadium. Ma, con l'indagine in corso, il club di Guardiola ha preferito interrompere le trattative, nonostante la clausola rescissoria presente nel contratto con il West Ham. Oggi, con l'assoluzione, Paquetá rompe il silenzio: "Dal primo giorno di questa indagine, ho sostenuto la mia innocenza contro queste accuse estremamente gravi. Non posso dire altro in questo momento, ma vorrei esprimere la mia gratitudine a Dio e la mia voglia di tornare a giocare a calcio con il sorriso stampato. A mia moglie che non mi ha mai lasciato la mano, al West Ham United, ai tifosi che mi hanno sempre tifato, e alla mia famiglia, agli amici e ai legali che mi hanno sostenuto – grazie di tutto".
