Anche l’Arsenal ha il suo Lamine Yamal: chi è Max Dowman e perché tutti ne parlano

Sedici tocchi. Questo è bastato a un ragazzino nato il 31 dicembre 2009 per far girare la testa a un’intera difesa di Premier League. Sedici, come gli anni che compirà tra qualche mese. Ciuffo castano, sguardo sbarazzino e un sinistro da fenomeno: Max Dowman è la nuova stella del calcio inglese. Parte da destra per accentrarsi, porta i pantaloncini a cavallo basso, i calzettoni alti sopra il ginocchio e fa impazzire gli avversari un dribbling dopo l’altro. Ricorda qualcuno? Sì, anche l’Arsenal ha il suo Lamine Yamal. Ed è due anni più giovane. La benedizione di Arteta e la manata di Joelinton: “Dowman è speciale” In Inghilterra lo sanno da tempo, Dowman è un predestinato. Mikel Arteta lo ha capito subito: “È speciale. A guardarlo da lontano, per come gioca, non direste mai che è un ragazzino”. L’allenatore spagnolo stravede per lui e infatti lo ha coccolato allenamento dopo allenamento: Dowman, tra i quattordici e i quindici anni, è diventato presenza fissa nelle sedute della prima squadra. E ora ha anche esordito. Da fenomeno. L’esterno classe 2009 è subentrato a Bukayo Saka contro Milan e Newcastle nella tournée asiatica dei Gunners. Il risultato? Un rigore segnato nello shootout contro il Milan, ma soprattutto una prova da predestinato contro i Magpies. Per informazioni chiedere a Joelinton, centrocampista brasiliano, un metro e ottantasei per ottantadue chili: l’unico modo che ha avuto per fermare il ragazzino del 2009 è stato stenderlo. Prima a centrocampo con una manata in faccia, poi in area con un fallo da dietro. Così Dowman ha procurato il rigore del 3-2, segnato da Odegaard. E in trenta minuti giocati non ha sprecato un pallone. Quattro passaggi, tre dribbling, un cross per Martinelli e due tiri in porta parati da Pope. Tocchi precisi e passi brevi: ha la palla sempre incollata al piede e la nasconde bene. 14 gol in 7 partite: una stella nata... a Caravaggio Una sorpresa? Forse sì. Ma i suoi numeri da predestinato erano già sotto gli occhi di tutti. Ha chiuso la scorsa stagione con 14 gol e 3 assist nelle ultime 7 – sì, sette – partite della Premier League U18. Sotto età di due anni. E ha rotto ogni record di precocità in Youth League: la stella di Max Dowman è nata… in Italia. A Caravaggio – a proposito di artisti, il 19 settembre 2024, contro l’Atalanta. Dowman aveva 14 anni, 8 mesi e 19 giorni: il più giovane di sempre a debuttare nella competizione. E… a segnare. Al minuto 49, con un destro preciso da centro area. Palmer, Yamal e l’amore per l’Arsenal “If you are good enough, you are old enough”, all’estero lo dicono spesso e Dowman ne è la dimostrazione. Declan Rice lo ha battezzato “il miglior quindicenne del Regno Unito” e su questo, oggi, non c’è dubbio. Ora, però, il classe 2009 dovrà reggere il peso dei paragoni: si avvicina a Cole Palmer per lo stile di gioco e il mancino chirurgico: dribbling, passaggio e tiro. E sarà naturale il parallelismo con Lamine Yamal, altro funambolo che con il sinistro ha sorpreso tutti già a quindici anni. Ma Dowman la pressione non l’ha mai sentita. Gioca con il sorriso e nel North London è come a casa: “L’Arsenal è il nostro club, lo sapete”, aveva risposto il padre Robert a chi accostava il figlio al Chelsea. I Gunners sanno far crescere i giovani e Max potrà contare sull’appoggio degli amici Nwaneri e Lewis-Skelly, nati rispettivamente nel 2007 e nel 2006 e protagonisti di 36 e 23 partite in prima squadra la scorsa stagione. Mikel Arteta sa di avere tra le mani un diamante 'speciale' – parole sue – e vuole far sì che brilli a lungo. Dowman, it’s time to shine.

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Luca Bendoni