Anche l'Omiya Ardija nella galassia RedBull: chi c'è oltre a Lipsia e Salisburgo

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Introduzione

Sei squadre nella scuderia, dall'Europa al Brasile, una recentissima in Giappone (ufficiale dal 6 novembre) e un'altra, il Paris FC insieme al magnate Arnault, che potrebbe arrivare a breve. Storia e ascesa delle squadre RedBull che non hanno (quasi) mai sbagliato un colpo. Il Lipsia è un modello globale con quattro promozioni nei primi sette anni di vita e, ora, un posto fisso al top della Bundes; il Salisburgo aveva vinto tre titoli nazionali in settant'anni, con l'energy drink ne ha conquistati quattordici in meno di venti. Dal 2025 Jurgen Klopp sarà il nuovo "Global Head Soccer" della galassia: ecco cosa troverà

 

JURGEN KLOPP GLOBAL HEAD SOCCER DELLA REDBULL DAL 2025

Quello che devi sapere

Il Lipsia: la finale di Champions sfiorata 10 anni dopo la fondazione

Sicuramente la squadra di punta della galassia RedBull, che ora ha in Jurgen Klopp il proprio 'Global Head of Soccer' (dal 2025). Un'ascesa costante che ha portato il Lipsia sempre più in alto nel calcio tedesco ed europeo: quattro promozioni nei primi sette anni di vita, la finale di Champions sfiorata nel 2020 e due Coppe di Germania recentissime. Tutto nasce il 19 maggio del 2009, quando l'azienda del magnate delle bibite energetiche Dietrich Mateschitz va alla ricerca di un investimento calcistico in un nuovo Paese: la meta è nella vecchia Germania dell'est, terreno fertile e povero di club di spessore. La scelta ricade sul piccolo SSV Markranstädt, squadra all'epoca militante nella quinta divisione nazionale. In breve tempo diventerà il Lipsia.

Il Lipsia: la finale di Champions sfiorata 10 anni dopo la fondazione

Il fu Markranstädt

La corsa è rapida: acquisizione del titolo sportivo, nuovo logo, nuovo nome. "RB Lipsia", in realtà, non significa RedBull; visto che quelle due lettere, formalmente, stanno per "RasenBallsport"letteralmente "lo sport della palla sul prato". È la quarta bandierina dell'energy drink sulla mappa del calcio in ordine di tempo. Fin dalla prima ora, nello stemma sociale, verranno collocati i tori rossi mutuati dal simbolo della proprietà, mentre Die Roten Bullen - "i tori rossi" - diventa il soprannome. Inizia l'avventura: i primi calciatori sono dei perfetti sconosciuti, il primo allenatore è Tino Vogel, precedentemente a capo del Markranstädt. La prima casa è lo Stadion am Bad, capace di ospitare poco più di cinquemila spettatori.

Il fu Markranstädt

L'ascesa

Dal 2009 al 2016, dalla quinta serie alla Bundes: quattro promozioni in sette stagioni sportive. Da allora il Lipsia ha conquistato due secondi posti, tre terzi posti, due quarti posti e un sesto piazzamento nel massimo campionato tedesco, una semifinale di Champions e una di Europa League, ha vinto due Coppe di Germania e una Supercoppa nazionale. Senza dimenticare il grande paradosso: fuori da Lipsia la squadra è tra le più "odiate" di Germania - per i tedeschi è insostenibile l'idea che un loro club sia nelle mani di una multinazionale austriaca - ma nel resto d'Europa sono un esempio per tutti, grazie agli investimenti e alla pianificazione praticamente senza errori di percorso. 

L'ascesa

Il Salisburgo di Haaland

La prima squadra di sempre della galassia RedBull nel calcio, dopo che l'azienda aveva già investito nella stessa città, ma nell'hockey, molti anni prima. La storia inizia nel 2005, soliti discorsi: cambio di nome e colori sociali (prima erano bianchi e viola) e tanto successo sportivo; basti pensare che dal 1933 al 2005 il club aveva vinto solo tre campionati austriaci, mentre dal 2005 ad oggi ne sono arrivati 14, di cui dieci di fila dal 2014 al 2023. Anche vent'anni fa non mancarono le polemiche, coi tifosi più nostalgici che decisero di fondare un nuovo club, non accettando la sponsorizzazione e lo snaturamento - a loro dire - della storia della società (oggi lo Sportverein Austria Salzburg gioca nella terza divisione nazionale). Il Salisburgo, lo sappiamo bene, è la squadra dove è esploso Erling Haaland e tanti altri talenti del presente: Szoboszlai, Mané, Adeyemi, Upamecano o, per citarne uno attualmente nella galassia (al Lipsia), Benjamin Sesko. 

Il Salisburgo di Haaland

Il Fussballclub Liefering

Ma in Austria c'è anche un altro Salisburgo, acquisto dalla RedBull nel 2012 e attualmente portato fino al secondo livello del calcio nazionale. Un tempo Turn- und Sportunion Anif, con sede, appunto, nella città di Anif, la società venne acquisita nel 2012 e spostata a Salisburgo nel suo omonimo quartiere di Liefering. La promozione dalla terza serie è stata immediata, alla primissima stagione sotto la nuova proprietà. Sono passati da qui anche gli stessi Szoboszlai, Adeyemi e Upamecano.

Il Fussballclub Liefering

New York RedBulls

Messo sulla mappa anche dalle quattro stagioni nel club di Thierry Henry (ma anche da Rafa Marquez, Juninho Pernambucano e Tim Cahill). La RedBull investe nel calcio a stelle e strisce nel 2006, cambiando nome al fu New York/New Jersey MetroStar, dove avevano giocato - per dire - Matthäus, Donadoni e Djorkaeff. I successi, anche qui, sono arrivati, anche se non eclatanti. La RedBull di New York ha conquistato tre Supporters' Shield (il trofeo per la squadra che ha fatto più punti nella stagione regolare), ma senza mai vincere una MLS; sfiorata soltanto una volta, nel 2008, perdendo la finale. 

New York RedBulls

Gli esperimenti in Brasile

Sono due le squadre sponsorizzate dall'energy drink: l'ultima è il Bragantino, club dallo Stato di San Paolo. Accordo nel 2019: immediata la promozione dalla B al Brasileiro Série A, la massima serie nazionale. Lì sono arrivati un 10°, 6°, 14° e un nuovo 6° posto, con tanto di prime storiche partecipazioni alla Libertadores. L'altra squadra nel Paese è il RedBull Brasil, fondato ancor prima (nel 2007), ma senza mai essere arrivato al successo. Proprio per il mancato balzo al top del calcio nazionale, il RedBull Brasil è rimasto come club satellite, mentre la società ha puntato tutto sul Bragantino.

Gli esperimenti in Brasile

Il Giappone e il sogno Paris FC (insieme ad Arnault)

È storia recentissima l'acquisizione delle quote del club giapponese Omiya Ardija, piccolissima squadra della terza divisione nazionale con sede a Saitama, che ha ufficializzato il 6 novembre il cambio di proprietà (e di nome in RB Omiya Ardija) a partire dal gennaio 2025. Impossibile, poi, dimenticarsi della nuova missione europea, in un altro dei top campionati. Il Paris FC - rivale cittadino con molte meno fortune del Psg e attualmente primo in Ligue2 - sta per essere acquistato dalla famiglia Arnault (proprietaria del marchio Louis Vuitton e tra le più ricche di Francia e del mondo) proprio insieme alla stessa RedBull. Due nuove storie stanno per essere scritte?

 

QUI L'APPROFONDIMENTO SUL PARIS FC

Il Giappone e il sogno Paris FC (insieme ad Arnault)