
LA FOTOGALLERY. Spalletti alle prese con la vicenda Totti, De Boer che "punisce" Brozovic e Kondogbia. Sono gli ultimi esempi di allenatori dal pugno di ferro: ma prima di loro, giallorossi e nerazzurri hanno già dovuto fare i conti con casi spinosi

Chiamateli pure "sergenti di ferro": Roma-Inter sarà la partita degli allenatori che non guardano in faccia a nessuno. Da un lato Spalletti, alle prese con la gestione di un Totti dalle risorse infinite, dall'altra De Boer, con un paio di casi spinosi da risolvere -
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SPALLETTI-TOTTI. Del rapporto tra i due si sa tutto: le parole di Ilary, la risposta ironica di Spalletti, Totti che si sente (e gioca) come un 25enne. Un "triangolo" che l'allenatore della Roma sta gestendo senza cedere alle pressioni della piazza: Totti gioca quando lo dice lui. Così il Capitano deve sottostare alle regole del "sergente" -
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DE BOER-BROZOVIC. In casa Inter, invece, è scoppiata la grana-Brozovic. Il croato ha pagato la pessima prestazione e il comportamento dopo la sostituzione contro l'Hapoel (voleva lasciare lo stadio) con la tribuna. Poi il caso Instagram: mentre i nerazzurri perdono con lo Sparta Praga, lui si svaga con i social, facendo imbufalire i tifosi. E De Boer lo rispedisce in tribuna -
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DE BOER-KONDOGBIA. Pugno di ferro olandese anche nei confronti di Kondogbia, sostituito durante il primo tempo di Inter-Bologna (dopo l'errore che ha portato al gol dei rossoblu) e accusato dall'allenatore di non ascoltare i suoi consigli -
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CAPELLO-MONTELLA. D'altra parte, tutti gli allenatori di Roma e Inter, negli ultimi anni, hanno avuto le loro gatte da pelare. Capello, ad esempio, non vedeva Montella nell'undici titolare: per l'Aeroplanino tante panchine e moltissime sostituzioni. Il loro difficile rapporto si ruppe del tutto il 10 giugno 2001, a Napoli. Capello fa scaldare Montella, poi lo fa riaccomodare in panchina e a 10' dalla fine cambia di nuovo idea. L'attaccante si ribella e scaglia una bottiglietta contro l'allenatore, entrando in campo solo per i 5' finali -
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RANIERI-TOTTI e DE ROSSI. Difficile parlare di "sergente di ferro" riferendosi a Ranieri. L'allenatore romano è legato però a un episodio che ne sancì la capacità di prendere decisioni impopolari in situazioni difficili. Derby del 2010, all'intervallo la Roma è sotto 1-0; Ranieri con coraggio sostituisce in un colpo solo i due simboli della squadra ("Sentono troppo il derby"), rimonta e vince 2-1 -
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LUIS ENRIQUE-OSVALDO. Pugno duro dell'allenatore spagnolo che punisce Osvaldo (dopo un litigio con Lamela) con una giornata di stop, rinunciando al suo attaccante più in forma per dare un segnale a tutta la squadra. "La cosa più facile - spiegò Luis Enrique - sarebbe stato fare una multa e dimenticare tutto ma non voglio che fatti del genere si ripetano: il primo passo per essere una squadra è che ci sia rispetto per tutti" -
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ZEMAN-PJANIC. Un altro derby, nel 2012, fece scoppiare il "caso Pjanic". Il bosniaco, tenuto inizialmente in panchina, entra a 20' dalla fine con la Lazio avanti 3-1, accorcia le distanze con una gran punizione ed esulta rivolgendo parole poco dolci al tecnico. Il boemo, noto per le scelte controcorrente, mandò in panchina spesso e volentieri anche De Rossi per far posto al suo pupillo Tachtsidis -
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CUPER-RONALDO. In casa Inter il caso più famoso è quello del tecnico argentino, che si ritrovò a dover gestire il Fenomeno che scalpitava per tornare in campo dopo il grave infortunio al ginocchio. Cuper ne frenò il rientro facendo irritare il brasiliano, che a fine stagione scelse di lasciare l'Inter -
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MOURINHO-BALOTELLI. Tra i tanti che hanno provato a educare SuperMario c'è anche Mou. Il caso più noto è quello del "lancio della maglia" dopo la semifinale di Champions contro il Barcellona: per Mourinho e per i tifosi nerazzurri, la storia di Balotelli all'Inter finisce quella sera -
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BENITEZ-MATERAZZI. Il difensore paga soprattutto il fatto di essere un "uomo di Mourinho", legatissimo al portoghese e subito critico nei confronti del nuovo tecnico. Rafa impiega poco a tagliarlo dal gruppo dei titolari, tra i due saranno sempre frecciate -
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MANCINI-OSVALDO. L'attaccante protagonista di un "caso" anche nell'Inter: contro la Juve, Icardi non gli passa un pallone e lui lo aggredisce verbalmente davanti a tutti. Il Mancio non apprezza per niente e l'avventura in nerazzurro di Osvaldo finisce lì -
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