Regoliamoci, Niang: il rigore che non c'era

Serie A

Lorenzo Fontani

M'Bale Niang e Pol Lirola durante l'episodio controverso che ha portato al rigore per il Milan (Getty)

Tra gli episodi della settima di Serie A il rigore dato al Milan da Guida. Partita complicata per Maresca a Genova: gestione dei cartellini difficile, il giallo di Veloso forse doveva essere un rosso. Tutti i casi del weekend che fanno discutere

MILAN-SASSUOLO
Fosse stata online, sarebbero usciti a mezzanotte: i video assistenti arbitrali Di Bello e Doveri, il loro designatore Messina, i tecnici dell'occhio di falco e - volendo - pure lui, Pierluigi Collina, designatore Uefa spettatore interessato nella cabina del Meazza. Invece la comunicazione dei Var (o Video Assistance for Referees) con l'arbitro Guida era chiusa, offline, come da protocollo. Quello stesso protocollo che ha limitato - si fa per dire - a quattro casi la possibilità di ricorso alla moviola in campo: gol, rigori, rossi diretti e scambio di persona sui cartellini. Iniziando dai gol: nessuno dalla regia avrebbe corretto Guida su quello annullato ad Adjapong. Tecnicamente il tocco si poteva anche considerare involontario, ma quando si segna di mano, è difficile stare a sottilizzare: e siccome si parla di evitare su errori chiari, qui nessuno avrebbe eccepito.
Anche sul gol di Paletta ci sarebbe da valutare la posizione di Bacca: l'attaccante è in fuorigioco ma abbastanza lontano da pallone e linea visuale del portiere per essere considerato ininfluente. Tutto ok. Capitolo rigori, e qui a Guida saranno fischiate le orecchie: chissà se e in quali casi avrebbe chiesto l'aiutino... più semplice immaginare quando il collega in cabina, con tutti i replay a disposizione, glielo avrebbe offerto.
Il video assistente avrebbe senz'altro approvato la scelta di lasciar correre sull'ancata robusta ma onesta di De Sciglio a Politano, ma si sarebbe accorto che il contatto tra lo stesso attaccante e Donnarumma era di ben altra natura, vista la manata del portiere all'avversario che gli aveva rubato il pallone. Così come lo avrebbe corretto sul rigore dato al Milan. Troppo eloquente il replay che mostra come sia Niang per primo a trattenere per la maglia Lirola.
Guida, insomma, avrebbe chiuso con il mal di testa, e magari anche un po' di pancia: non sarà semplice far digerire agli arbitri questo controllo costante.

TORINO-FIORENTINA
Sarebbe andata meglio a Calvarese a Torino, l'altro campo scelto per l'esordio della Video Assistenza: Paulo Sousa ha protestato per un presunto fallo di mano di Iago Falque nell'azione del primo gol, ma il tocco è chiaramente involontario. In astratto però una situazione del genere è molto delicata: se invece fosse stato fallo - potendo intervenire solo sui gol irregolari - si sarebbe dovuti tornare indietro di un bel po', e l'International Board non ha ancora spiegato quale sarà il limite.
Aggiungeteci che al momento del tiro di Iago c'è Boye in fuorigioco che incrocia la traiettoria del pallone: nessuno fa una piega e non l'avrebbe fatta nemmeno il Var, ma sui fuorigioco di questo tipo - vedu Badelj in Fiorentina Roma - ci sarà da divertirsi.
Controverso anche un caso come quello dei due contatti ravvicinati in area su Belotti: sul primo l'attaccante si rialza, sul secondo va giù. Irrati, il video assistente posizionato in questo caso in un pullmino all'esterno dello stadio, avrebbe giudicato chiaramente sbagliato non dare rigore? Non fate caso all'addizionale posizionato a un metro: quando i Var saranno operativi, non ci sarà più.

EMPOLI-JUVENTUS
In una partita senza episodi di rilievo lascia interdetti in avvio una decisione di Mazzoleni: Pjanic perde palla al limite dell'area dell'Empoli, ma Krunic la perde a sua volta inciampando nell'arbitro, che fischia e concede punizione all'Empoli. Decisione spiegabile solo con l'aver visto, o meglio intravisto, un inesistente fallo di Pjanic, altrimenti si tratterebbe di un errore grossolano, perché il gioco doveva proseguire.

BOLOGNA-GENOA
Partita complicata per Maresca, soprattutto per la gestione dei cartellini: manca un rosso per Veloso, che su una ripartenza velocissima del Bologna stende Krejci con un intervento da tergo senza possibilità di prendere il pallone. L'arbitro lo grazia limitandosi all'ammonizione. Nel finale del primo tempo invece nessun perdono per Juric, allontanato per proteste ripetute, e poi per Gastaldello: il capitano del Bologna prende prima un giallo per proteste, poi rivolgendosi al quarto uomo dà del matto all'arbitro che lo espelle direttamente. Gli altri due rossi arrivano nel finale: secondo giallo puttosto severo a Gentiletti per fallo su Destro, poi il Bologna resta addirittura in 9 quando Dzemaili abbatte Ninkovic con un'entrata deliberata e pericolosa. Più no che si un rigore chiesto da Destro che va giù in area su un contatto lieve con Veloso, non c'era un fuorigioco segnalato contro Simeone junior in una pericolosa azione genoana: era tenuto in gioco da Maietta.

PALERMO-SAMPDORIA
La Sampdoria protesta per un mani di Cionek che però è involontario: il difensore allarga le braccia per mostrare di non voler far fallo su Muriel, ed è lui a colpirlo tra viso, spalla e mano con una rovesciata forte e ravvvicinata.