
Nell’Atalanta che vince e convince non manca l’impronta della linea verde. Sei successi nelle ultime sette gare per i nerazzurri di Gian Piero Gasperini, allenatore che occupa il quinto posto in zona Europa League e scopre il valore dei giovani talenti bergamaschi. L’arma in più di una marcia entusiasmante -

Certo, c’è la leadership del “Papu” Gomez e le incursioni di Kurtic, entrambi decisivi nelle ultime vittorie contro Genoa e Sassuolo. Fondamentale pure l’esperienza dei vari Masiello, Berisha e Dramé, tuttavia l’età media della squadra (25 anni) trova nei vari prospetti emergenti una risorsa qualitativa e futuribile -

Senza dimenticare giovani ai margini (Sportiello e Grassi), sospesi tra l’ultima finestra di mercato e l’evoluzione di alcuni compagni, conosciamo meglio le rivelazioni che hanno conquistato Gasperini e la Serie A. Tra debuttanti assoluti e piacevoli sorprese, Bergamo si conferma una fabbrica di talenti -

FRANCK KESSIÉ (1996). A dicembre festeggerà vent’anni, eppure è doveroso iniziare da lui. A Bergamo dal 2015 dopo gli inizi in patria nella Stella Adjamé, il centrocampista ivoriano piace per maturità (debuttò a 17 anni in Nazionale) e duttilità tattica: fu Drago a Cesena a convertirlo da difensore centrale a mediano -

Impeccabile il prestito in Romagna in tandem con Sensi (37 partite e 4 gol), reti bissate da debuttante nelle prime 3 gare in Serie A. Poi il ‘rosso’ a Pescara e il sorprendente adattamento alla nuova realtà: muscoli ed esuberanza fisica nonché carattere e proprietà tecniche, doti che scateneranno un’asta tra le big d’Europa -

REMO FREULER (1992). Meno giovane di Kessié e nemmeno esordiente in A poiché arrivò a Bergamo lo scorso gennaio. Tuttavia la coppia titolare nel centrocampo di Gasperini, ormai votato al 3-4-1-2, trova proprio in Freuler e nel 19enne ivoriano i due interpreti più affidabili alle spalle di Kurtic -

Prezioso per equilibrio e geometrie, un piede destro educato (è lui a gestire le situazioni da palla inattiva) e ottime qualità atletiche. Una mossa vincente quella dell’Atalanta che lo strappò al Lucerna dopo le stagioni con Winterthur e Grasshopper. Dopo la trafila nelle selezioni giovanili ora vuole la Nazionale svizzera -

ANDREA CONTI (1994). Chi può entrare nell’orbita degli Azzurri di Ventura, ct che ne sta monitorando i progressi, è il terzino destro cresciuto nel vivaio nerazzurro. Già in pianta stabile nell’Under-21 di Gigi Di Biagio, la parabola di Conti è in ascesa dopo il primo impatto positivo con la Serie A (14 partite e 2 gol) -

Dinamico e disciplinato tatticamente, il laterale lecchese si impose in prestito tra Perugia e Lanciano maturando 40 presenze in Lega Pro e Serie B. Poi il ritorno alla base, la fiducia di Reja e successivamente quella di Gasperini che lo premia come esterno inamovibile per corsa ed energia sulla fascia destra -

ANDREA PETAGNA (1995). Ancora più esteso il curriculum del centravanti friulano a dispetto dei soli 21 anni, peraltro appena aggregato nell’Italia Under-21. Dal 2009 nel vivaio del Milan, Petagna è successivamente cresciuto in prestito tra Sampdoria e Latina, Vicenza ed Ascoli. Poi l’acquisto dell’Atalanta -

Fisico da corazziere (190 cm per 85 chili) e propensione al sacrificio, l’ex Milan ha presto scalato le gerarchie lasciandosi alle spalle i vari Pinilla, Paloschi e Pesic. Inutile il gol all’esordio contro la Lazio, reti decisive contro il Crotone (dopo 3’) e Napoli: impossibile rinunciare al peso offensivo che ricorda il “Tanque” Denis -

MATTIA CALDARA (1994). Bergamasco di Scanzorosciate, il centrale difensivo condivide insieme a Conti la trafila nel settore giovanile dell’Atalanta e l’approdo tra gli Azzurrini di Gigi Di Biagio. Un percorso inevitabile per il ragazzo con la maglia numero ‘13’, doveroso omaggio all’idolo di sempre Nesta -
Ormai punto fermo del pacchetto arretrato con Masiello e Toloi, Caldara ha sorpassato Zukanovic e Stendardo grazie ad un profilo di livello e ad una maturità sorprendente. A segno contro Pescara e Sassuolo nel debutto in prima squadra dopo le parentesi a Trapani e Cesena, tappe fondamentali verso la Serie A -

LEONARDO SPINAZZOLA (1993). Pedine insostituibili come soluzioni affidabili, vedi l’esterno sinistro parcheggiato a Bergamo dalla Juventus. Dopo l’impiego dal 1’ di Gasperini nelle sconfitte contro Lazio, Sampdoria e Palermo, il 23enne umbro ha spezzato il tabù contro Genoa e Sassuolo -
Cresciuto nei vivai di Siena e Juventus, club quest’ultimo che l’ha dirottato in prestito in 6 destinazioni diverse, Spinazzola è reduce dall’ottima stagione a Perugia in Serie B. Tornato in nerazzurro a titolo temporaneo per 2 anni, il ragazzo di Foligno si fa apprezzare per facilità di corsa e buona tecnica -

ROBERTO GAGLIARDINI (1994). Altro bergamasco cresciuto nella cantera dell’Atalanta e fresco di rinnovo, il centrocampista 22enne ha degnamente sostituito Kessié nella sua prima gara da titolare con Gasperini. Un impatto più che positivo tanto da guadagnare la chiamata di Ventura in Nazionale al posto di Marchisio -
Le esperienze con Cesena (promosso in A), Spezia e Vicenza, determinanti nella crescita di Gagliardini, gli valgono la chiamata di Gigi Di Biagio e la fiducia dell’Atalanta che lo riporta alla base già dallo scorso gennaio. Quest’anno l’irruzione in prima squadra dettata da un fisico invidiabile e dalla grande qualità -

È ancora presto per ammirare Cabezas oltre ai baby della Primavera già affacciati alla prima squadra: Mazzini e Bastoni, Latte Lath e Capone rappresentano la prossima covata di talenti cresciuti a Zingonia. Intanto il presente celebra i ragazzi di Gasperini, risorsa fondamentale nella marcia che fa sognare l’Atalanta -