Il giovane Alessandro Murgia in conferenza stampa ringrazia la Lazio e Simone Inzaghi, sceglie i suoi idoli ed i modelli da seguire. E ripercorre il fantastico inizio di stagione suo e di tutta la squadra
Tra i volti nuovi di inizio stagione in casa Lazio c’è anche lui, Alessandro Murgia. E nel momento felice della squadra di Simone Inzaghi ci rientra a pieno titolo, quattro presenze ed un gol (al Torino) alla prima esperienza in Serie A. Ha poco più di venti anni eppure è già uno dei talenti più interessanti in casa Lazio, dopo essere stato protagonista (con lo stesso Inzaghi) di tanti successi con la Primavera. Quest’anno il grande salto, dicevamo, e Murgia un avvio così proprio non se lo aspettava: “Sono rimasto qui per giocarmi le mie chance, sono contento ma è solo un punto di partenza. Questo deve essere uno stimolo per continuare a far bene”, racconta in conferenza stampa da Formello.
FIDUCIA - “Sto avendo il mio spazio perché siamo un gruppo unito e remiamo tutti verso la stessa direzione. Ognuno - ha continuato il giovane della Lazio - dà il meglio di sé per il bene della squadra. Sta a me dimostrare tutto. E spero di diventare un titolare nella Lazio, è il mio sogno. Anche per me che sono partito dalle giovanili, sto con i piedi per terra perché il massimo che io possa fare è lavorare e migliorare. Il mio obiettivo è far parte stabilmente di questa squadra visto che la società ha creduto fortemente in me, sta a me ripagarla”.
SODDISFAZIONI - Il gol contro il Torino, Alessandro Murgia, se lo porterà dietro per sempre. Il primo in A, quello che è valso pure “i complimenti della società”. “Un bel momento - prosegue - nonostante fossi nervoso per la mancata vittoria, avrei preferito fosse il gol decisivo. Gli obiettivi della squadra? Abbiamo un grande gruppo, un grande mister e una grande società. Pensiamo partita dopo partita e vedremo dove arriveremo. Guardo soprattutto Biglia e Parolo: abbiamo caratteristiche diverse, ma io rubo con gli occhi ogni singola cosa, dai comportamenti al resto. Inzaghi è un grande allenatore, molto preparato tecnicamente e umanamente. Sono contento e lo ringrazio perché mi ha dato questa possibilità. Sa come e quando stimolarmi, lo ringrazio per avermi fatto affacciare a questo calcio. Bertolacci è come un fratello, ci confrontiamo e mi dà una grandissima mano. Gioca da anni in Serie A e sfrutto i suoi consigli. Mi carica e mi sta sempre vicino. Mi piaceva molto Aquilani quando giocava nel Liverpool, ma guardo tutti i giocatori perché amo vedere tutto il calcio. Ci penso all’Under 21 e alla Nazionale in generale, ma prima penso a migliorarmi e a giocare al meglio, sono concentrato sulla Lazio e, di conseguenza, ben venga la convocazione”.