
LA FOTOGALLERY. Lo scudetto con la Roma al fianco di Totti, poi la nuova vita da allenatore, "zemaniano" ma con un occhio alla difesa. Paolo Condò intervista Eusebio Di Francesco ripercorrendo le tappe principali della sua carriera. Una scalata fino all'Europa, alla guida del Sassuolo

Dopo aver raccontato Antonio Conte, la seconda stagione di “Mister Condò” prosegue con un altro grande appuntamento: quello con Eusebio Di Francesco, sabato 19 novembre a mezzanotte su Sky Sport 1 HD e domenica 20 novembre alle 11 (sempre su Sky Sport 1 HD) o alle 22.45 (su Sky SuperCalcio HD) – illustrazione di Giuseppe Ferrario

Classe ’69, Di Francesco fa parte della generazione di allenatori giovani ma con le idee chiare. Lui, chiamato Eusebio in onore del grande campione portoghese, deve molto della sua filosofia a quello che fu il suo maestro ai tempi della Roma, Zdeneck Zeman. Zemaniano ma senza trascurare la fase difensiva, Di Francesco ha costruito i suoi successi. Inutile chiedere quale sia la sua opera più bella: il miracolo Sassuolo, ovviamente (illustrazione di Giuseppe Ferrario) -
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Allievo di Zeman, si diceva: da giocatore ha vestito la maglia giallorossa dal 1997 al 2001, rientrando così tra gli eroi dello Scudetto al fianco di capitan Totti, Montella e Batistuta. L’esordio in Serie A con il Piacenza, altra squadra a cui ha legato il proprio nome facendovi ritorno dopo le stagioni alla Roma (illustrazione di Giuseppe Ferrario) -
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Appesi gli scarpini al chiodo, inizia la scalata. Partendo dal basso (Val di Sangro) e iniziando a pedalare con umiltà. Seguono le esperienze al Lanciano, al Pescara (con promozione in Serie B e risoluzione del contratto la stagione successiva: al suo posto subentrerà Zeman) e al Lecce. Dal giugno 2012 è l’allenatore del Sassuolo, portato dalla Serie B all’Europa League nel giro di 4 stagioni. Che scalata… (illustrazione di Giuseppe Ferrario) -
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E ancora non sembra finita, perché nel suo futuro sembra scritto che prima o poi ci sarà una big. Con il Milan c’era stato più di un contatto la scorsa estate, fino alla scelta di restare a Sassuolo. Proprio le milanesi, tra l’altro, sono le “grandi” che il suo Sassuolo ha punito più spesso: celebre il 4-3 in rimonta con 4 gol di Berardi che costò la panchina ad Allegri (illustrazione di Giuseppe Ferrario) -
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Il presente è un gruppo forte e unito, quello del Sassuolo, in cui Di Francesco ha saputo valorizzare tanti giovani (da Politano a Lirola, per fare degli esempi) e rilanciare giocatori come Acerbi -
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Gli strani incroci del calcio fanno sì che oggi Di Francesco debba impegnarsi a trovare il modo per arginare il suo ex capitano Francesco Totti, negli scontri con la Roma -
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Mentre l’Aeroplanino Montella è diventato un collega su un’altra panchina e non più un compagno a cui servire assist -
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C’è un altro Di Francesco, in ogni caso, che ha preso il posto di papà Eusebio sui campi di calcio: Federico, classe ’94, è un esterno del Bologna e dell’Under21 che alla sua prima stagione in A si sta togliendo tante soddisfazioni -
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