Il suo nome è Fortuna, per i tifosi è già The Wall(ace): il difensore brasiliano ha conquistati tutti e per Inzaghi è diventato un calciatore fondamentale. Merito di qualità che ieri gli hanno permesso di segnare anche il primo gol in Italia
Il suo idolo è Thiago Silva e gioca con il numero 13, una maglia che alla Lazio ha un certo peso. Nessun paragone però, lui è Wallace e basta. Wallace Fortuna Dos Santos, per la precisione. Sicurezza in difesa e uomo in più in attacco, ieri il giocatore classe 1994 ha trovato il suo primo gol in stagione in Italia con la maglia biancoceleste. Dopo le avventure con Cruzeiro, Braga e Monaco, il brasiliano è oggi un punto di riferimento nella formazione di Simone Inzaghi. Autoritario e sicuro, capace di difendere anche di rendersi molto pericoloso quando sale ad attaccare, come dimostra il gol contro il Genoa. Per i tifosi è già The Wall(ace), il muro, per tutti è Fortuna. Fortunato, ma sicuramente anche bravo.
La Lazio vince ancora - sono ormai otto i risultati utili consecutivi - e al di là della rete la garanzia è ancora una volta il giovane di Rio de Janeiro. Dopo Felipe Anderson e Biglia segna di destro di prima intenzione. Non solo fortuna. Un’ulteriore gioia in un carriera in cui fondamentali sono stati i sacrifici di nonna Maurilia, che più di tutti ha voluto farlo giocare a calcio sin da piccolo; voleva che diventasse un calciatore importante ma i genitori guadagnavano poco. Così era lei che gli pagava le spese dei trasporti. Fortuna però si sentiva in colpa e allora arrotondava con qualche lavoretto. Non voleva pesare troppo sulle spalle di quella che ha definito “la persona più importante della mia vita”. La grande occasione arriva con il Cruzeiro: la società ci crede, ci crede anche Jorge Mendes che diventa il suo procuratore, lo porta in Portogallo e ancora oggi detiene una parte del suo cartellino.
Grazie ad alcune convenzioni, nel 2014 il Braga lo acquista spendendo appena un euro, poi lo cede in prestito al Monaco. In Francia Wallace gioca e fa bene, vicino al lui c’è nonna Maurilia che ha lasciato il Brasile per sostenerlo da vicino nella sua nuova avventura. Quaranta presenze e un gol nel Principato, poi la chiamata della Lazio. Che Fortuna (per i biancocelesti) in questo inizio di stagione. Da semi-sconosciuto a titolare fisso, il suo valore continua a salire anche grazie all’aiuto dell’amico Felipe Anderson (che gli ha insegnato l’italiano e lo ha aiutato ad ambientarsi a Roma). Bravo a sfruttare le opportunità del destino - come in occasione dell’infortunio di Bastos prima della gara contro l’Empoli. Non solo talento per la Lazio ora quarta a venticinque punti, in questo inizio di campionato serviva anche un pizzico di… Fortuna.