Murgia racconta: "Dovevo andare alla Roma"
Serie AA pochi giorni dal derby il centrocampista parla dei suoi inizi, delle prime esperienze in campo e dell'importanza di Inzaghi per la sua crescita: "Mi ha cresciuto, ha saputo gestirmi sotto il punto di vista fisico, mentale e caratteriale. Cerco di ripagarlo sul campo"
Il derby contro la Roma si avvicina ma Simone Inzaghi ha concesso una giornata di riposo ai suoi calciatori. La Lazio, infatti, si ritroverà nella giornata di mercoledì per continuare la preparazione in vista del prossimo impegno. Una gara molto speciale sia per la classifica sia per tutto l’ambiente, come ha raccontato anche Alessandro Murgia, centrocampista classe 1996 calcisticamente nato proprio con i colori biancocelesti addosso. "Mio papà mi ha iscritto tardi ad una società di calcio, quando avevo più o meno 8 o 9 anni; prima mi divertivo in giardino con lui in che era anche il mio allenatore, poi mi ha portato al Colombo; lì giocavamo a sette e io facevo prevalentemente l’attaccante. Poi c’è stata un’evoluzione e sono diventato centrocampista, nel tempo ho arretrato la mia posizione".
E proprio la Lazio lo nota e decide di tesserarlo, anche se il destino avrebbe potuto riservargli un futuro ben diverso: "All’inizio dovevo andare alla Roma - continua dicendo il calciatore ai microfoni di Lazio Style Channel - perché il Colombo era affiliato con la squadra giallorossa. Mio papà però mi ha fatto fare un provino con la Lazio e io l’ho passato; così ho iniziato la trafila nel settore giovanile fino agli Allievi Nazionali dove ho trovato mister Inzaghi: quello è stato un anno importante a cui è seguito anche l’approdo nella Primavera dove c’è stato il mio primo confronto oltre i confini regionali".
Allievi nazionali, Primavera e oggi prima squadra (con cui ha già segnato un gol in cinque presenze in questa stagione). E Simone Inzaghi sempre presente per guidarlo nella sua crescita: "Mi ha cresciuto - aggiunge Murgia - ha saputo gestirmi sotto il punto di vista fisico, mentale e caratteriale. Cerco di ripagarlo sul campo, noi giovani siamo positivi e stiamo sempre sul pezzo. Nella squadra di oggi c’è un mix di calciatori giovani e di altri più esperti, siamo un grande gruppo. Essere laziali poi è un vantaggio in più perché ti dà una forza maggiore per combattere a difesa di questi colori e per questa gente. Sappiamo di cosa può essere capace il popolo biancoceleste".