Bologna, Donadoni: "Vorrei Destro alla Mandzukic"
Serie AAltalena Bologna. Dopo il ko in campionato contro l'Atalanta e il successo infrasettimanale in Coppa Italia contro il Verona di Pecchia, la squadra di Donadoni è pronta a sfidare l'Udinese nel posticipo della 15.a giornata di A
Bologna, cosa serve per vincere a Udine? Te lo dice il tuo allenatore Roberto Donadoni nella conferenza stampa pre gara, match valido per la 15.a giornata. “Ci vuole personalità. Quanto più si riesce a non evidenziare la differenza tra casa e trasferta, ti fa capire che hai l’atteggiamento giusto. In campo ci vanno le nostre convinzioni. Le prestazioni partono da queste cose. Quella alla Dacia Arena sarà una partita differente rispetto all’ultima in Coppa Italia. Se giochiamo come i primi 20 minuti contro il Verona, con l’Udinese non avremo chance. L’importante è la compattezza di squadra, dovremo essere più bravi e più attenti. Prima o poi torneremo a vincere in trasferta. La cosa che mi interessa è che ci sia l’atteggiamento giusto”.
Destro come Mandzukic - L’ultimo rossoblù a segnare all’Udinese, alla Dacia Arena: Mattia Destro. “Vorrei che avesse lo spirito di Mandzukic di ieri sera in Juventus-Atalanta. Poi è chiaro che Destro è più forte di Mario” e sorride, Donadoni. Che Udinese sarà? “E’ una squadra fisica con un potenziale importante. I giocatori hanno struttura e forza, l’impatto sarà bello tosto e dobbiamo essere bravi a reggerlo. Siamo vicini in classifica dobbiamo giocare con convinzione”.
Come sta il Bologna - "Masina e Di Francesco? Non mi aspetto di più solo da loro. Di Francesco ho avuto il timore che potesse avere una ricaduta, deve fare di più perchè so che lo può fare. Con il Palermo Masina ha avuto un impatto fisico grande e li ha esaltato le sue caratteristiche. Deve ripartire da quella prestazione. Krejci ha avuto una partenza importante tipo Mounier l’anno scorso. Diventa normale quando c’è un calo che i giudizi cambino. Krejci ha buone doti, è molto generoso, rapido. Ha avuto l’opportunità di fare 2,3 gol facili con cui avrebbe avuto più tranquillità. L’importante è essere li ed avere quelle occasioni. Mounier dal punto di vista comportamentale è impeccabile. Le mie sono valutazioni tecniche. A lui ho sempre detto che il giocatore bravo è colui che sa fare le cose con determinazione. Da loro mi aspetto che facciano le cose che fanno. In fase di conclusione abbiamo giocatori che dopo la trequarti fanno fatica: dobbiamo migliorare. L’atteggiamento deve essere mettere qualcosa sempre più del solito”.