Un tuffo nei ricordi per il Chievo di Campedelli che si ritrova a giocare una partita tra vecchie glorie, leggende che hanno reso grande il club veneto
Emozioni, ricordi che tornano a battere forte nel cuore. Non è stato un lunedì come gli altri in casa ChievoVerona, ma è stata una giornata caratterizzata da tante emozioni grazie alle Chievo Legends. Dal Bottagisio Sport Center al Bentegodi, 43 campioni del passato hanno fatto rivivere nella testa dei tifosi bellissimi ricordi. Una vera e propria rimpatriata di ex compagni ma soprattutto amici che si sono riabbracciati prima di scendere nuovamente in campo a giocare. E poi a saltare e salutare i tifosi che li acclamavano sotto la loro Nord. Presenti anche Rolando Maran, il suo vice Christian Maraner, Lorenzo Squizzi e Ivan Moretto che hanno ricevuto dalle mani di Fabio Moro e Simone Perrotta, la maglia delle Chievo Legend poco prima del fischio d'inizio di Chievo-Genoa, perchè anche loro fanno parte di questo speciale gruppo.
Moro - "E' un’emozione particolare ritrovare tanti miei ex compagni, non è stato semplice organizzare tutto questo ma davvero molto gratificante. Hanno risposto alla grande tutti e questo ripaga di ogni sforzo fatto. Ringrazio il presidente, ringrazio Corrado e chi ha lavorato con me per permettere che oggi funzionasse tutto perfettamente. Abbiamo giocato la nostra partita in famiglia in un campo storico del Chievo, da dove è nato tutto, da dove è nata la storia. Un ricordo del suo Chievo di Delneri? Abbiamo avuto la possibilità di creare quella squadra e di portare in alto il nome del Chievo. Ringrazio tutti i giocatori oggi presenti, che hanno dato tantissimo in passato a questa maglia, e che hanno permesso al club di essere ancora lì a giocarsela con le grandi di Serie A. E’ da un mese che aspettavamo di vivere queste emozioni, ne parlavamo spesso nella chat di WhatsApp che ancora oggi abbiamo. Ci sono tanti tanti ricordi che entrano in gioco, adesso siamo un po’ meno prestanti in campo però con lo spirito di sempre, quell’unione che solo qui ho trovato".
Legrottaglie - "Non mi sembra vero che siano passati 14 anni. Il ricordo del Chievo è unico. Quello che ho visto per la prima volta qui non lo scorderò mai. Questa società è un modello da seguire. Un esempio per tutti quelli che vogliono fare calcio, in qualsiasi città o quartiere. Questo club ha dimostrato che con umiltà e onestà si può raggiungere qualsiasi obiettivo. Chi semina principi sicuramente ne raccoglie i frutti. Amo questo sport e continuo a lottare affinché i valori di questo sport vengano enfatizzati e vissuti. Noi che abbiamo avuto il privilegio di poterli vivere dobbiamo insistere. La favola Chievo rimarrà nella storia, tutti se ne ricorderanno".
Luciano - “Qui ho trovato una famiglia. Sono arrivato nel 2000 e ci sono rimasto 12 anni e mezzo. Per me è un’emozione bellissima, gratificante, unica, tornare qui. Giocare questa partita non ha prezzo. Come ho rivisto tanti ex compagni? Uno è più alto, un più grasso, uno più magro… è bello! Ci siamo chiesti cosa facia uno, cosa l’altro. Una giornata magnifica”.