L’allenatore rossonero, al termine dell’allenamento odierno, ha parlato della sfida contro la Juventus in conferenza stampa: "Loro hanno una mentalità vincente che dovremo pareggiare con l'agonismo. Stiamo crescendo e abbiamo un'idea ben chiara di ciò che dobbiamo diventare, vogliamo fare un regalo a Berlusconi"
Poco più di 24 ore e sarà Supercoppa italiana. Milan e Juventus si preparano a scendere in campo; come in ogni vigilia di partita - dopo i bianconeri - anche l’allenatore Vincenzo Montella ed Ignazio Abate hanno incontrato la stampa in conferenza per presentare il match. A parlare per primo è il difensore: "Sicuramente è una vigilia importante - ha detto - non ci nascondiamo, ci teniamo molto. Tengo a sottolineare che sono contento che abbiamo resoo ancora orgogliosi i nostri tifosi. Domani sentiremo il loro calore e porteremo a casa la coppa anche per loro".
"Juve forte, a noi serve concentrazione" - "Fa piacere che in campo per noi ci siano tanti italiani e tanti giovani. Non dimentichiamoci dei giovani stranieri però, sono forti e professionisti. Siamo un bel mix e stiamo facendo bene, ma non siamo sazi. Siamo solo all'inizio e in questo momento siamo concentrati solo sulla Supercoppa. Dal punto di vista dell'autostima aver vinto a San Siro l’ultima gara con i bianconeri aiuta. Sono la squadra più forte ma abbiamo dimostrato che può succedere di tutto. Arriviamo in buona condizione e abbiamo mostrato buone prove. Non siamo contenti per il risultato con l'Atalanta, ma il gioco ci fa sperare. Non so come si batte la Juve, noi ci prepariamo come sempre sui nostri principi. Sarà difficile e probabilmente verrà decisa dagli episodi. Ci vuole concentrazione".
Un regalo per Berlusconi - "Non voglio parlare ancora del ritardo del nostro volo, non ci sentiamo svantaggiati ma ci deve dare ancora più rabbia. Non deve essere un alibi. Resta un dato di fatto che siamo arrivati dopo. Siamo concentrati solo sul 29esimo trofeo del presidente che vorremmo regalargli. E' inutile avere tanti pensieri. Non penso che la Juve abbia paura di noi, sanno bene che importanza ha la partita e per noi sarà una rivincita della Coppa Italia: a Roma abbiamo tenuto testa alla Juve e domani serve una partita perfetta. Sarà difficile anche per loro, quest’anno abbiamo risposto sempre presente".
Entusiasmo e spirito da Milan - Prende poi la parola Vincenzo Montella: "Non siamo deresponsabilizzati - ha detto l’allenatore in risposta all’affermazione di Allegri - se entrambe le società e gli allenatori avevano scelto di partire il 20 era perché è la cosa giusta. Non è dipeso da nessuno e non è un alibi. E' un dato di fatto che l'organizzazione era un’altra. La Juventus è molto forte. Abbiamo detto tante volte che è costruita per vincere tutto. Detto questo, dobbiamo fare una partita in cui mettere tutte le nostre energie. Dobbiamo avere entusiasmo e quello spirito che il Milan sta facendo vedere. Modulo? La Juve cambia molto spesso anche a partita in corso, hanno una duttilità importante. Molto spesso non c'è una strategia di gioco, dipende da come si mettono le cose".
Agonismo contro mentalità vincente - "Noi vogliamo fare la partita, ma a volte si può farlo vedere partendo bassi; dipende dall'avversario, l'importante è che la squadra sappia comportarsi nelle varie fasi di gioco. Dobbiamo mettere in campo lo spirito e la qualità. L'episodio deve essere favorevole, ma dipende da te stesso e dallo spirito che metti in campo. I sette italiani in campo annunciati da Galliani? Ne abbiamo tanti in rosa. Probabilmente saranno più di sette… Loro sono abituati a queste partite. Hanno fame di vincere e lo si percepisce. Bisogna fargli i complimenti, le nostre armi sono quelle dell'entusiasmo e dell’incoscienza. La mentalità vincente nel tempo dei bianconeri per noi deve essere un monito. Siamo sulla strada giusta per averla, dobbiamo pareggiarla sul piano dell'agonismo. Spero si veda un bel calcio".
Nessuna pressione - "Questi ragazzi sono arrivati qui per merito - ha aggiunto Montella - hanno una possibilità contro un grande avversario. Berlusconi spesso ci trasmette la sua voglia di vincere ancora. Non so se questa sia la partita più importante della mia carriera, è una domanda che proprio non mi pongo. Ce ne sono state diverse come una finale con la Fiorentina o la semifinale d'Europa League. Oggi lo è, non so rispetto al passato; tendo a dimenticare le cose già vissute. Ogni squadra è specchio dell’allenatore e spero di poterlo dimostrare anche domani. Dobbiamo migliorare in ogni allenamento, ci sono esami continui e questo lo sarà in egual misura agli altri. Essendo una gara secca il risultato conta più della prestazione. Il nostro obiettivo è la crescita".
Serie A all’estero? - "A Doha anche in campionato? Questa è una bella cornice, non c'è disagio e ci si fa conoscere all'estero. Da parte mia sarei felice di tornare qui. Sarei curioso, non sfavorevole, ma non ne conosco la fattibilità. Sono contento di essere qui, sento dall'Italia che siamo seguiti e penso che conoscano anche qui il nostro campionato. E' un evento importante perché ci sono grandi strutture e grande soddisfazione. Speriamo anche la gara sia un bello spettacolo. Stiamo costruendo per il futuro con tanti giovani e italiani. La squadra è cresciuta e l'obiettivo è portarla ancora più in alto. Honda? E' un calciatore esperto e tante volte l’ho elogiato per la professionalità. Domani non so se giocherà, ma sono contento di allenarlo. E' un esempio".