Milan, la fedeltà di Donnarumma in un bacio
Serie ADecisivo, vincente e fedele al rossonero: Gianluigi Donnarumma alza la Supercoppa italiana e bacia lo stemma del Milan, squadra in cui è cresciuto e per cui ha sempre fatto il tifo. Un bacio sincero che spazza via le voci di mercato
Para il rigore decisivo. Alza il suo primo titolo. E bacia lo stemma del Milan, quasi fosse un riflesso incondizionato. Quello di Gigio Donnarumma non è il solito bacio moderno da primo giorno di scuola del 'perché devi’ occasionale ma rappresenta una vera e propria dichiarazione d’amore nei confronti del rossonero, forse la più sincera che ci possa essere al giorno d’oggi, in un mondo - del calcio - sempre più di sceicchi e soldi acchiappatutto. Tutto, tranne i sentimenti. “Sono legatissimo a questo club. E’ la maglia per cui ho sempre tifato sin da bambino e provo grande orgoglio nell’indossarla” ha ammesso il portiere nel post. Gigio non mente e glielo si legge in faccia, un viso da bambino che non lascia spazio a fraintendimenti, seppur quel fisico da atleta sia già bello che strutturato. Dice il vero, un Donnarumma che a stento trattiene le lacrime, perché sarà ’solo’ una Supercoppa Italiana ma per lui è molto di più, forse tutto: il primo trofeo in carriera, il primo con il club della sua vita, che lo ha lanciato in un sogno che deve ancora entrare sul più bello.
Un bacio allo stemma e un bacio alla Coppa appena vinta. E sui social un semplice #ForzaMilan, tendenza della sua vita. Gigio Donnarumma non ha solo parato il rigore decisivo a Dybala, indovinando l’angolo giusto al momento giusto, il portiere del Milan (ribadiamolo, non ancora maggiorenne!) è stato determinante anche nei 90 regolamentari, volando da un palo all’altro per ben sette volte: per lui un record in una gara singola stagionale. E non sono solo numeri o dati, a stupire è il come lo abbia fatto, con le qualità e la personalità del grande, senza paura, senza la timidezza di un diciassettenne educato e posato com’è, fuori dal campo. Prestazione da grande sotto gli occhi di un grandissimo come Gigi Buffon che a fine gara lo ha abbracciato, facendogli i complimenti. Atterrato a Malpensa il piccolo grande Gigio è accolto come una star.
Pensa al trofeo - ovviamente - e lo dedica a Berlusconi ma non dimentica il valore che gli dà la forza di superarsi ogni partita di più e guardare al futuro con serenità: la sua famiglia. “Adesso pensiamo a festeggiare ma non vedo l’ora di godermi la mia famiglia”. L’emozione è indescrivibile: lo dice il suo sguardo lucido, lo ribadisce un cuore totalmente rossonero. Perché Gigio gioca nella sua squadra del cuore e spera di diventarne capitano, un giorno. Al rinnovo del contatto che attualmente scade nel 2018 ‘ci pensa il mio agente’ ma di problemi non ce ne saranno. Lo conferma un bacio allo stemma, sincero, che vale più di firme e milioni.