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Bologna piange Pascutti: "Uno dei più amati"

Serie A
Ezio Pascutti con la maglia della nazionale italiana

È scomparso a 79 anni Ezio Pascutti, una delle bandiere del Bologna che vinse il campionato del 1964. Era malato da tempo

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Il Bologna dice addio a uno dei più grandi della sua storia: Ezio Pascutti. Lui che con i suoi gol in Serie A aveva trascinato i rossoblu all’incredibile successo in campionato, nel 1964. Ne avrebbe fatti poi 130 in una carriera lunga 296 partite. A dare l’ultimo saluto il Bologna: “È scomparso questa sera all’età di 79 anni Ezio Pascutti, che da tempo era ricoverato in una casa di cura bolognese a causa di una malattia. Addio Campione. Il Bologna piange uno dei suoi figli più amati, di ogni tempo”, si legge sul sito ufficiale della società.

I numeri - I suoi numeri lo rendono uno delle grande bandiere del calcio italiano e, ovviamente, della storia del Bologna. Fino al 1994 deteneva anche il record di gol in gare consecutive di Serie A: ben 10. A batterlo fu poi Gabriel Omar Batistuta, con la maglia della Fiorentina. Celebre, tra le tante, la sua rete lanciata in tuffo che cancellò la rincorsa di Tarcisio Burgnich dell'Inter. Pascutti vantava anche 17 presenze con la nazionale azzurra, una delle quali particolarmente nota alla cronaca: fu espulso al 23’ contro l’URSS e fece uscire l’Italia dagli Europei, nel 1963. Da quel giorno diventò noto come “quello del pugno facile”, nonostante non avesse neppure toccato il terzino avversario, Dubinsky.

Il dolore - Era malato, Pascutti. La stessa moglie Emanuela lo aveva raccontato a ottobre, sulle colonne del Resto del Carlino: “Ci tengo a far sapere le condizioni di salute di mio marito ai bolognesi, perché da sessant’anni tocco con mano quanto bene vogliano a Ezio e quanto continuino a volergliene oggi. Sono testimonianze d’affetto uniche che soprattutto in questo momento possono tramutarsi in un aiuto prezioso per Ezio e per chi, come noi, gli sta vicino. Mio marito ha problemi di salute seri ma viene curato al meglio e ci accompagna la speranza che possa riprendersi”. Una speranza svanita. Oggi Bologna saluta uno dei suoi grandi.