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Lazio verso il Crotone: out Djordjevic, c'è Rossi

Serie A
Filip Djordjevic, attaccante della Lazio (Getty)

I biancocelesti si preparano alla prossima sfida in casa col Crotone, assente il serbo per un attacco influenzale. C'è il giovane Alessandro Rossi, attaccante della Primavera vicino alla convocazione 

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Bentornata Serie A. Addio sosta, torna il campionato. E la Lazio gioca in casa col Crotone. Obiettivo primario: cancellare la sconfitta di San Siro contro l'Inter. Oggi in campo, quindi. Allenamento alle 15 per i ragazzi di Inzaghi, quasi tutta la rosa a disposizione dell'allenatore. Qualche assenza: out Lukaku (lavoro di scarico in palestra dopo lo stop dei giorni scorsi), Ravel Morrison (fuori rosa da diversi mesi, ora si  trova in Inghilterra) e Filip Djordjevic. Il serbo è out per un attacco influenzale, ma il mercato è sempre vigile: su di lui Crotone e Lione, coi francesi alla ricerca di una punta. Lotito spara alto, circa 15 milioni. Ma si può chiudere a 7-8. Parentesi mercato chiusa, torniamo al campo. In prima squadra è stato nuovamente aggregato Alessandro Rossi, attaccante della Primavera reduce da un'ottima prima parte di stagione: classe '97, 17 reti in 11 presenze. Convocazione in arrivo per lui, soprattutto a causa delle tante assenze (Keita è in Coppa d'Africa, Felipe Anderson e Lulic sono squalificati).

 

 

Modulo e scelte - Quindi, chi gioca domenica? Tre posti per due maglie lì davanti nel tridente, pronti ad affiancare Ciro Immobile al centro dell'attacco: parliamo di Kishna, Luis Alberto e Cristiano Lombardi, che ieri ha parlato in conferenza stampa: "Tutta la squadra sa che siamo in pochi, per noi parlerà il campo e Inzaghi deciderà". Tra i pali il solito Marchetti, Basta e Radu sulle fasce; mentre al centro della difesa è ballottaggio tra Wallace e Bastos, con de Vrij titolarissimo. Capitolo centrocampo invece: Milinkovic-Savic, capitan Biglia e Marco Parolo viaggiano verso una maglia da titolare (Cataldi in panchina). Oggi partitella a campo ridotto per i biancocelesti, due porticine e via. Poi la solita parte atletica che non guasta mai. Tutti in gruppo, tutti uniti. Per un obiettivo comune chiamato Europa.