"I Della Valle vogliono tenersi stretto Bernardeschi e gli altri grandi giocatori per mantenere un livello importante, la nostra città lo merita", chiarisce il neo dirigente viola, "Contro la Juve il match più sentito dell'intera stagione"
Neo dirigente della Fiorentina, un pezzo di storia della società viola che nelle scorse settimane è tornato a casa per ricoprire un nuovo ruolo. Giancarlo Antognoni è nuovamente legato alla Fiorentina e come tutto l'ambiente si prepara a vivere una partita fondamentale per la città toscana, quella contro l'avversario di sempre; domenica sera al Franchi ci sarà Fiorentina-Juventus e Antognoni parla così del prossimo match, tra impegni personali, speranze e obiettivi futuri: "Questi primi giorni alla Fiorentina sono stati un po' impegnativi - ha detto - ma sono contento di questo, dopo tanti anni sono rientrato nel club a cui ho dato tutto e voglio ringraziare anche la proprietà che mi ha dato questa opportunità. Cercherò di ricambiare nel modo migliore; ci sono due frasi all'interno della società, quella sportiva e quella amministrativa. Io oggi mi occupo della seconda ma spazio anche sulla prima; infatti vado a vedere come funziona il sistema calcio oggi che lavoro a stretto contatto con Della Valle e collaboro con la proprietà".
Verso la Juventus - "Questa non è una settimana come le altre, si avvicina la partita con la Juventus e quando io ho affrontato i bianconeri tra tutte le gare ricordo particolarmente quella famosa del 3-3 a Firenze; in quell'occasione segnai di testa che è una cosa rarissima per me e lo ricordo come se fosse successo poco tempo fa, invece è già passato molto tempo. Fiorentina-Juve rimane sempre la partita più importante per Firenze e i fiorentini, questo è un buon periodo per la Fiorentina e spero che la squadra possa dare quel qualcosa che al momento manca un po', di quella fiducia che sta venendo a mancare; un risultato positivo farebbe felici tutti. È la partita dell'anno? Non dovrebbe esserlo però per Firenze lo è, è la partita più importante, vincere dà soddisfazioni che non si hanno contro nessun altro avversario, è molto sentita e anche il pubblico sarà molto numeroso come sempre".
Passato... - "Nel 1978 decisi di non andare alla Juventus ma ho preferito rimanere a Firenze, erano comunque tempi diversi da quelli di oggi quando è più difficile rimanere tanti anni nella stessa squadra. Io qui sono sempre stato molto bene mentre uno come Roberto Baggio ha sempre fatto bene in tutte le squadre in cui è stato; quando io ho esordito lui aveva appena 19 anni e lo ricordo sempre con grande affetto. Del Piero è un altro grande numero 10 che ha deliziato non solo i bianconeri ma tutto il calcio italiano. Rimpianti? So di aver fatto bene a stare a Firenze, sono trent'anni che ho smesso di giocare ma per me camminare in questa città e vedere l'affetto della gente significa che ho seminato bene e sto raccogliendo i frutti di ciò che ho fatto, sono contento di aver fatto quella scelta anche se non ho vinto molto, questo è l'unico piccolo rimpianto ma spero di poter rimediare ora nel mio nuovo impegno da dirigente".
...Presente - "Bernardeschi e Dybala sono due giocatori che possono giocare anche insieme, sono fantasisti validi che spesso da soli possono decidere le gare e potrebbero anche coesistere perché hanno caratteristiche che si vanno a completare. Paulo Sousa ha detto che Federico deve andare a giocare in una squadra più ambiziosa? Sono discorsi che si fanno, il senso delle sue frasi è stato un po' travisato ma era per sottolineare la grandezza del calciatore. La proprietà comunque vuole tenersi stretta uno dei suoi giocatori più forti per mantenere sempre il livello alto; Firenze lo merita e anche la Fiorentina lo merita. Speriamo di vincere qualcosa, siamo attivi su più fronti tra Coppa Italia, Europa League e soprattutto e poi il campionato dove comunque vogliamo fare bene, vogliamo mantenere il nostro standard. Per battere la Juve bisogna giocare molto bene, sappiamo che è la squadra più forte non solo in Italia ma anche a livello europeo e ci vuole anche un po' di fortuna; bisogna che i nostri giocatori rendano al 100%. Dalla nostra parte avremo il pubblico che potrà influire sull'andamento della gara".
Il calcio italiano - "Credo che il calcio italiano stia tornando grande, ai livelli dei tempi passati; sono arrivati nuovi investitori importanti e credo che il mercato quest'anno sarà un po' diverso da quello che si è fatto nelle ultime stagioni quando veniva privilegiato un trasferimento all'estero piuttosto che in Serie A. Con l'avvento delle nuove proprietà credo che ci sia più concorrenza, l’importante è trattenere i giocatori italiani migliori e ce ne sono molti. Io ho lavorato con la FIGC e mi accorgo che il “Rinascimento italiano” è iniziato davvero; una squadra come il Milan va presa come esempio perché sta lanciando molti giovani italiani e bravi; credo che piano piano anche le altre società riusciranno ad inserire qualche giovane importante nelle loro formazioni, abbiamo visto anche l'Inter con Gagliardini e non solo. Si sta andando in questo senso".
Obiettivi e bandiere - "Puntiamo alla finale di Coppa Italia mentre non sarà facile arrivare in finale di Europa League perché ci sono tante squadre forti; iniziamo ad arrivare fin lì poi si vedrà. Uno scudetto entro i prossimi 10 anni? Può succedere di tutto, la proprietà è giustamente ambiziosa e vorrebbe ottenere qualcosa di grande, mi auguro di sì. Non so se ci saranno altre bandiere come me, come Totti o come Del Piero, il calcio è cambiato e di fronte ad alcune proposte indecenti i giocatori decidono di cambiare. Un pronostico per Fiorentina-Juve? Di fronte abbiamo una grande squadra e va detto, c'è rivalità però ci sono buone premesse e mi auguro che possa arrivare una vittoria".