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Fiorentina, Sousa: "Kalinic? Uno di grandi valori"

Serie A
Paulo Sousa, allenatore della Fiorentina (Getty)

Tre reti, tre punti. E la Viola vince ancora, stavolta contro il Chievo. Tello, Babacar e il giovane Chiesa. Così l'allenatore: "Abbiamo tanti giocatori che possono segnare". Sul croato: "Un privilegio allenarlo". Infine Chiesa: "Papà mi dà tanti consigli, resterò altri 4 anni alla Fiorentina e sono felice"

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Dopo la Juve, altra grande vittoria per la Fiorentina. Tre reti al Chievo in trasferta, tre punti. Segnano Babacar, Tello e Federico Chiesa, classe '97 alla prima rete in Serie A. Di padre, in figlio. Sulle orme di Enrico. Sousa soddisfatto, entusiasta. Specie per Nikola Kalinic, rimasto a Firenze nonostante l'offerta dalla Cina (oggi era assente per squalifica).

"Kalinic? Che personalità" - Così Sousa su Sky Sport: "Mi ha fatto vedere ancora una volta la grandezza dei valori umani, questo ragazzo li ha, mi sono già espresso. Non solo per qualità eh, ho il privilegio di allenarlo, la sua personalità è di una bellezza incredibile". Dopo la cena con l'agente Tomo Erceg, la decisione definitiva: "Non l'ho sentito però - dice Paulo Sousa - ero già concentrato per la gara col Chievo". Vittoria importantissima: "Lavoriamo per vincere, anche se non abbiamo potuto giocare come noi sappiamo fare". Due motivi: "Sia per il campo, la qualità non aiuta il nostro gioco. Sia per il nostro avversario, veniva da una serie di sconfitte e ha pressato tanto. Ci ha messo in difficoltà, fuori casa non era facile andare a prendere i tre punti". Chiesa-gol, ma non solo: "Abbiamo bisogno di gente che segna, è l'unico modo per vincere la partita. L'anno scorso avevamo Kalinic e Ilicic, quest'anno abbiamo anche Federico Bernardeschi. Poi Chiesa, Babacar. Abbiamo tanti giocatori che possono andare in gol".

Chiesa, primo gol: "E i consigli di papà..." - Primo gol in Serie A per lui, un'emozione indimenticabile: "Il primo messaggio che ho ricevuto? Non ho ancora aperto il cellulare! Non sapevo cosa fare, cosa pensare. Non sapevo se andare dai tifosi, volevo fare un po' tutto dai. Voglio dare il 200% per migliorarmi, oggi abbiamo corso per tutta la partita e il risultato è stato netto. Kalinic? Siamo due ruoli diversi, io lo assisto. Però sono contento che resterà con noi, ci dà una grande mano sia in fase difensiva che in avanti, è un grande bomber! Sono felice per lui. Squadra che mi piace di più? La Fiorentina! Sono 10 anni che sono qui". I consigli di papà, sempre importanti: "Me ne dà tanti, specie comportamentali. Fair play, rispettare gli arbitri e i compagni. Ma non è mai entrato in questioni tecniche, ha sempre lasciato spazio agli allenatori. Io non ho il procuratore, mi ha assistito lui per il rinnovo di contratto con la Fiorentina. E ora sono contentissimo - dice su Sky Sport - resterò qui altri quattro anni". 

Decisione presa - Nicola Kalinic rimane, come confermato dallo stesso attaccante in un'intervista rilasciata in patria: "Resto alla Fiorentina. Questa è la mia decisione. Solo la mia". E ancora: "Voglio giocare in Italia, nel club dove milito da due anni e dove mi trovo molto bene. Sono grato all'allenatore e ai compagni di squadra, voglio continuare con loro. Non ho mai detto sì alla Cina". Dopo l'intervista, il comunicato della Viola. Che aggiunge di non aver mai trattato la cessione del croato: "La Fiorentina apprende con grande piacere e soddisfazione le dichiarazioni rilasciate da Nikola Kalinic alla stampa croata e la sua intenzione di voler restare a Firenze per proseguire in maglia viola la sua carriera. La Fiorentina non si è mai seduta a nessun tavolo di trattativa per la cessione del giocatore in quanto considera Kalinić un punto di forza della squadra avendo fissato una importante clausola rescissoria".