Apre Iago, poi Petagna: 1-1 tra Torino e Atalanta

Serie A
Iago Falque, attaccante del Torino (Getty)

Un bel pareggio tra granata e nerazzurri. Apre Iago Falque, chiude Petagna. Nel finale meglio i ragazzi di Gasperini (squalificato, in panchina c'era il vice-Gritti), Kurtic si mangia un paio di occasioni. Mentre Vives - centrocampista del Toro - saluta in lacrime la Curva Maratona. Andrà alla Pro Vercelli

Apre Iago Falque, chiude Andrea Petagna. Tra Torino ed Atalanta finisce 1-1, pareggio giusto per quanto visto in campo. Coi granata meglio nel primo tempo e i nerazzurri nella ripresa. Lo spagnolo apre i giochi dopo 15 minuti. Bell'azione di Barreca sulla corsia mancina, Iago Falque impatta di testa e sigla il gol numero 9 in campionato. Grandissima stagione per lui, reduce anche dal riscatto da parte dei granata, pronti a prenderlo dalla Roma perfino in anticipo. Quasi d'obbligo, visto il gioco espresso. Dribbling, azioni, una bella gara per l'ex Roma. 

Pareggia Andrea Petagna - Gol da punta vera per il centravanti scuola Milan, il secondo consecutivo dopo quello alla Lazio di Simone Inzaghi (il quinto in campionato). "Dobbiamo continuare su questa strada. Rammarico? Potevamo vincere, siamo competitiva". Girata dentro l'area, gol. E pareggio d'oro per i ragazzi di Gasperini (squalificato, in panchina c'era il vice Gritti). Nel finale, infine, diverse occasioni da entrambe le parti, con Kurtic vicinissimo al 2-1 in diverse occasioni. Alla fine, però, pareggio giusto. Con l'Atalanta che guadagna un punto sulla Lazio (ieri sconfitta 1-0 dal Chievo), mentre il Toro sale a 31. Nel finale, scena toccante. Giuseppe Vives - centrocampista granata - si prende gli applausi della curva maratona. Andrà alla Pro Vercelli, le lacrime sono quasi scontate. Dopo 6 anni, l'addio. Una bella scena.

Petagna is on fire - Dopo un paio di mesi senza reti, l'ex Ascoli è tornato alla grandissima in questo 2017. Prima l'ottima prestazione nel 4-1 contro il Chievo, poi i due gol consecutivi contro Lazio e Torino. Di nuovo protagonista nella "sua" Atalanta. Quella che ci ha creduto, che l'ha fatto esplodere. Cresciuto nel Milan, Petagna ha dovuto aspettare qualche stagione per poter emergere davvero. Prestiti? Tanti. Considerazione? Poca. Poche partite tra Latina e Vicenza, un po' meglio ad Ascoli l'anno scorso (7 reti). In questa stagione, infine, avrebbe dovuto partire dalla panchina, primo rincalzo di Paloschi. Invece è riuscito a rubargli il posto diventando il perno di una squadra formato Europa. Questione di chance.