Lazio, caso Keita? L'agente chiarisce: "Zero liti"
Serie ANessun problema, nessuna lite. Una volta uscito dalla Coppa d'Africa col suo Senegal, l'ex attaccante del Barcellona non si è presentato a San Siro per la sfida di Coppa. Ipotesi di malumori, ma è tutto falso. Come confermato dall'agente su Twitter: "Voci infondate, col Pescara ci sarà"
Dietro l'impresa della Lazio contro l'Inter in Tim Cuo, il caso Keita Balde. Anzi, un "caso" con le virgolette. Da prendere con le pinze. Perché nonostante qualche voce riguardo un suo possibile malumore legato alla solita questione del rinnovo (il suo contratto scade nel 2018, il Milan ha messo gli occhi su di lui per la sessione estiva), non c'è nulla di particolare. Anzi. "Assolutamente niente", come confermato dallo stesso agente del giocatore tramite il proprio account Twitter. Parola di Roberto Calenda, chiamato ancora a rispondere sui social riguardo "i soliti attacchi" al suo assistito. Prima l'eliminazione col suo Senegal in Coppa d'Africa, poi l'accusa di non volersi presentare per l'impegno contro l'Inter. Calenda fa chiarezza.
"Nessun caso Keita, col Pescara ci sarà" - "Non credete alla cattiva informazione. Non esiste alcun caso Keita che sarà pronto per il Pescara come da programma". E ancora: "Non esiste alcun caso Keita. Il giocatore d'accordo con l'allenatore (in conferenza aveva espresso un desiderio apprezzabile ma irrealizzabile) aveva programmato il rientro per giovedì. Per poter partecipare alla sfida di Coppa Italia di ieri, Keita, liberato soltanto lunedì dalla nazionale col Senegal, avrebbe dovuto prendere un volo privato che lo portasse immediatamente a Milano. Così come hanno fatto altri suoi connazionali. Non avendo il suo club organizzato un rientro così veloce era impensabile, dopo una competizione logorante, riuscire in 24 ore a viaggiare con voli di linea dal Gabon al Senegal e dal Senegal a Milano per poi giocare una partita così importante. Impensabile convocarlo mentre era impegnato nel viaggio di ritorno". Continua Calenda: "Tutte le voci infondate che circolano su casi diplomatici, multe o litigi non fanno altro che aggiungersi al già lungo elenco di attacchi faziosi e immotivati al giocatore".