Terza sconfitta nelle ultime 4 gare, ancora un 3-1 subìto in rimonta dopo il vantaggio iniziale. È proprio adesso, però, che il Napoli deve trovare la forza di reagire: perché nelle prossime due gare si gioca la stagione. Nel giro di quattro giorni ci sono Roma e Real
Adesso chiamatela pure crisi, se volete. Terza sconfitta nelle ultime 4 partite, ancora un 3-1 in trasferta con modalità ed errori che si ripetono: il Napoli dà l’idea di una squadra che si sta sciogliendo, e proprio sul più bello. Esattamente come era successo contro il Real Madrid, contro la Juventus gli uomini di Sarri vanno in vantaggio ma poi si dimostrano incapaci di costruirci sopra una grande vittoria, o quanto meno di difenderlo. Ad Allegri è bastato tornare alla normalità (che ormai è il famoso “modulo a 5 stelle”) dopo aver rinunciato per un tempo all’ampiezza che sa garantire Cuadrado, per rimettere le cose a posto. Il secondo gol (in due partite) da ex di Higuain e alcune decisioni arbitrali non fanno che rendere il quadro ancora più malinconico. Due cose pesanti da digerire: e se contro il Pipita viene ormai usata l’arma dell’indifferenza, i rigori concessi ai bianconeri non passano mai sotto silenzio. Tweet, polemiche, un Reina che senza giri di parole si definisce “incazzato”. E un Chiellini che risponde piazzando la stoccata.
(Poco prima della "stoccata", però, eccolo protagonista anche di uno scontro spettacolare quanto fortuito, fortunatamente senza conseguenze)
E adesso c’è la Roma, a +5 in classifica e contro cui perdere significa non solo salutare quasi certamente il secondo posto, ma trovarsi anche a dover difendere il terzo dall’assalto di un’Atalanta scatenata, momentaneamente a -3. Insomma, da adesso in avanti è veramente vietato sbagliare, per il Napoli.
Contro la Juve, si diceva, è arrivata la terza sconfitta nelle ultime 4 gare, la seconda consecutiva dopo lo 0-2 con l’Atalanta. Il Napoli non ne perde 3 di fila dai primi di ottobre, quando la crisi fu aperta, guarda caso, proprio dall’Atalanta di Gasperini, vittoriosa 1-0 nella gara di andata: seguirono le sconfitte casalinghe con la Roma (3-1) e con il Besiktas (2-3), che rischiava di compromettere il cammino in Champions. Il Napoli risollevò la testa battendo Crotone ed Empoli, inciampò nuovamente contro l’ex Higuain e da lì in poi rimase imbattuto fino alla trasferta del Bernabeu: 18 gare senza sconfitta, si potrebbe pensare che sia anche fisiologico ritrovarsi a tirare un po’ il fiato. Peccato che stia avvenendo nel momento-clou della stagione, in cui ogni passo falso rischia di compromettere il raggiungimento di un obiettivo.
Nelle coppe, il futuro è appeso a due rimonte, a due 3-1 da ribaltare: non impossibile, ma quando devi farlo contro Juventus e Real Madrid significa dover tirare fuori una prestazione straordinaria e non una, ma due volte. Le prossime due gare in particolare (nel giro di 4 giorni) ci diranno come potremo archiviare la stagione del Napoli: prima la Roma, poi il Real. Subentra anche un pensiero “strategico”, ci sono energie da amministrare: e tornano in mente le frecciate a Sarri scoccate da De Laurentiis, che vorrebbe vedere maggiormente all’opera tutti i giocatori che compra, e accontentato in parte contro la Juve, con Rog che ha dimostrato di essere pronto e degno di fiducia. Di certo c’è che il confine tra una possibile grande annata e un’annata fallimentare è sottilissimo, ed è ora.