L'attaccante francese torna a parlare del suo periodo in rossonero: "Meritavo di stare al Milan, ma la mia carriera aveva bisogno di un nuovo inizio. I troppi cambi di allenatore non mi hanno certamente favorito, ora sono più maturo"
"Con il Milan ho giocato partite molto importanti e ho avuto anche la fortuna di segnare in alcune di quelle gare. La gente si domanda se non avessi troppa pressione addosso, ma non è così: se sei al Milan è perché meriti di stare lì e io me lo ero sicuramente meritato per quello che avevo fatto con il Caen e poi avevo la forza di carattere che serve in un club così prestigioso. Me ne sono andato perché mi serviva un nuovo inizio. Al Milan ho avuto stagioni nelle quali giocavo ed altre invece in cui giocavo meno: così sono finito in prestito prima al Montpellier e poi al Genoa. Non voglio cercare scuse, ma da quando sono arrivato in rossonero sono cambiati davvero tanti allenatori e per un giovane non è facile cambiare sempre tecnico e adattarsi ogni volta ad un modulo diverso: probabilmente è questo che ha giocato contro di me", confessioni firmate M’Baye Niang, ex attaccante del Milan, oggi al Watford allenato da Walter Mazzarri dove è arrivato lo scorso gennaio in prestito oneroso con diritto (pronto a trasformarsi in obbligo al raggiungimento di determinate condizioni) di riscatto.
L’addio al Milan - L’attaccante francese si racconta in una lunga intervista al 'The Guardian': "Non è che il mio rapporto col Milan si sia rotto, ma forse avevo bisogno di un cambiamento, ne aveva bisogno la mia carriera. Ho sempre vissuto secondo il principio che quello che accade non è mai un fallimento, bensì un modo per imparare, migliorare e ritornare al top. Ero in un grande club è vero, e giocavo con dei campioni, ma ora sono venuto qui perché devo ovviamente imparare di più, quindi testa bassa e sotto a lavorare per tornare ai massimi livelli. Davanti a me ho delle opportunità concrete e ce la metterò tutta per migliorare e avere successo. Tutti i giovani hanno dei problemi e, ripensando a due o tre anni fa, ho davvero fatto degli errori stupidi che mi hanno danneggiato: ma ora mi piace pensare di essere maturato, di essere diventato un po' più saggio e di capire di più sulla vita e su come funziona e quegli errori oggi mi servono da insegnamento", le parole di Niang.
La nuova vita al Watford - L’ex Milan racconta così la sua nuova vita in Premier: "E’ ancora troppo presto per dire se qui mi sento a casa perché sono arrivato da poco, però mi piace stare in Inghilterra, sto imparando la lingua velocemente e poi qui si gioca un tipo di calcio che adoro fatto di forza, ritmo e abilità. So che ero al Milan, ma a volte è necessario fare un passo indietro per poi ritornare ancora più forte. Essere qui non è certo un fallimento, sono venuto in Premier League per giocare nel miglior campionato del mondo e dare inizio ad una nuova sfida con un buon club e una buona squadra. Sono ancora giovane e so bene quali siano i miei obiettivi: giocare bene per la mia squadra, vincere trofei e fare un sacco di gol, che sono poi gli stessi obiettivi che ho sempre avuto nella mia carriera. Ora si tratta di lavorare e di trovare la continuità di rendimento, sperando che questo mi permetta di ritornare nuovamente in un grande club", ha concluso Niang.