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Roma, Totti: "Derby? Gara da vincere a ogni costo"

Serie A
Francesco Totti sul "trono" preparato per la presentazione delle sue nuove scarpe

Alla presentazione dei nuovi scarpini che celebrano i suoi 25 anni da giocatore professionista, il capitano della Roma ha parlato della sua vita in giallorosso: "Una scelta di cuore, avrei potuto vincere altrove di più ma l'ho fatto con questa maglia". Poi sul derby: "Una gara in cui dai il 101% anche per i tifosi"

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Grande partecipazione di tifosi per la presentazione dei nuovi scarpini di Francesco Totti per celebrare i 25 anni del giocatore simbolo della Roma. Calzature che il capitano dei giallorossi dovrebbe indossare nel derby contro la Lazio. Il giocatore, al Pop up Store di Via Lucina, ha toccato diversi aspetti della sua vita in giallorosso ripercorrendo anche i momenti salienti della sua carriera.

Quando hai capito da bambino che avevi delle doti paticolari?

Speravo di poter fare quello che ho fatto, era un sogno che volevo realizzare. A 17-18 anni ho capito. Il calcio è sempre stato una passione e un divertimento soprattutto.

Qual è stato il giocatore con cui ti sei divertito di più?

Cassano, un giocatore che poteva fare 100 volte meglio di quello che ha fatto, e lo sa anche lui.

Un giocatore con cui ti sarebbe piaciuto giocare?

Ronaldo, il Fenomeno. L'unica pecca della mia carriera di non avergli giocato accanto.

Anche in Nazionale ti sei divertito?

Ma certo con Del Piero, Vieri, Inzaghi, Nesta.

Il tuo tennista preferito?

Federer, è il più forte. Mi rivedo anche molto in lui. Mi piace il suo stile, il suo modo di stare in campo, il suo atteggiamento.

Cosa significa il derby?

Una partita diversa dalle altre. La Lazio è una squadra che vuoi distruggere, ma i giocatori vanno rispettati. Per la Roma però cerchi sempre di vincere e dare il 101%, anche per gli sfottò post partita.

Il ricordo più bello del derby?

Quando mostrai la maglietta "6 unica". 

E il numero 10?

E’ un numero importante, che deve fare la differenza. Non semplice da indossare.

Sei felice di essere rimasto a Roma?

Sì, sapevo che se fossi andato in un’altra squadra avrei vinto di più. La mia è’ stata una scelta di cuore e di vita.

Ti senti un po' Re di Roma?

No, anche perché a me non piace giudicarmi. Il giudizio spetta agli altri.

I grandi campioni degli altri sport ti rispettano molto...

Questo mi fa piacere e credo che siccome ci sono pochi veri campioni questi vanno rispettati e il rispetto è sempre reciproco.

Carbonara o amatriciana?

Nessuna delle due, la cucina romana non mi piace molto. La cacio e pepe mi piace invece.

Vorresti che tuo figlio diventasse un calciatore?

E' una scelta che spetta a lui. Tra tre o quattro anni si vedrà se ha le qualità per diventarlo. A lui piace giocare a calcio. Ma con lui sarò sincero e, quando sarà il momento, gli dirò se ha le qualità giuste.